La Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico “Paolo Borsellino” e la delegazioneRegionale Caritas Abruzzo e Molise, in occasione della Giornata della legalità, ospitano Caterina Chinnici figlia del giudice Rocco Chinnici ucciso dalla mafia.
Il 29 luglio del 1983 il giudice Rocco Chinnici, ideatore del primo pool antimafia, fu ucciso daun’autobomba insieme al maresciallo Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere del suo stabile Stefano Li Sacchi.
Nel trentesimo anniversario dalla morte, la figlia Caterina, magistrato ed europarlamentare, decide di raccontare la storia di suo padre nel libro “È così lieve il tuo bacio sulla fronte”.
Durante l’incontro del 28 agosto ricorda il padre come “un uomo dedito alla famiglia e al lavoro,grande esempio di coraggio e umiltà”.
La tragedia della sua morte lasciò un immane dolore nei cuori dei suoi cari. Secondo quanto racconta la Chinnici, dopo la morte del padre, la famiglia si è sentita abbandonata e tradita da una città che, fino ad allora, è stata parte integrante della loro vita.
Inizialmente, quindi, la rabbia prevalse nel loro animo e solo con il passare del tempo questa si tramutò in punto di forza per reagire all’accaduto evitando ripercussioni negative nelle loro vite e in quelle dei loro figli.
Grazie alla vicinanza alla Fede, nonostante il dolore che provavano, riuscirono a perdonare i responsabili di questa tragedia.
L’ insegnamento che la Chinnici vuole trasmetterci, e che continuerà a trasmettere, è che il valore della speranza sia vivo dentro ognuno di noi. Solo così si riuscirà a combattere il male più grande che affligge la società e farsi’ che l’operato del giudice Chinnici non sia stato vano.
Erika Lattanzio, Giulia Carosella, Sabrina Civico e Mario Cremonini (Servizio Civile Nazionale anno 2019/2020)