Ho sognato un albero maestoso dalle lunghe radici che attingono ad acque salutari, perenni e sempre fresche. Un albero vivo e rigoglioso le cui fronde verdi inneggiano all’azzurro dei cieli e le cui cime alte, si accarezzano e, giocando con il vento con un dolce fruscìo, fanno sempre festa. Un albero con mille rughe e dunque longevo, come le nostre querce che segnano la vita dei paesi e che rallegrano i vissuti di tante comunità. Un albero portentoso con radici di memoria fiera insieme a rami e germogli di profezia. Un albero che ti affascina e la cui linfa nel tempo ha prodotto generosi frutti, dono di un Amore rinnovato. Un albero prodigo nell’offrirsi con legname, resine profumate, foglie benefiche e legna per scaldarsi. Un albero amato e rispettato dalle valli alle montagne e proprio per questo sempre generoso in nuova Vita da regalare. Un albero vivo che ha sfidato intemperie e tempeste, mosso da impetuosi venti, spezzato, piegato e mai annientato. Un albero grande e forte con radici profonde e ben piantate nel terreno, sempre fertile e pronto nel nutrire l’Amore. Un albero sacro che rinfresca e rinfranca l’anima del passante che fa una breve pausa alla sua ombra e che dona senso al tempo odierno degli iperconnessi che non hanno più tempo. Un albero di valori, antichi e sempre nuovi, che col fusto plurisecolare riporta al baricentro della vita e apre il mero chronos al Kairòs di Dio. Un albero tagliuzzato, provato, scheggiato dall’odio e dalle guerre, ma sempre forte e motivato nell’offrire nuova vita. Un albero simbolo di ogni Vita che in Cristo Crocifisso e Risorto si fa dono che sempre rinasce in tutti. Un albero, mosso dal soffio vivo dello Spirito segno di nuova Pentecoste, che unisce la profondità di ogni essere alla verticalità del progetto a cui si è chiamati. Vero Albero di Vita nuova conforta i malati di covid, coloro che sono avviliti, stanchi e afflitti, gli sfiduciati del nostro tempo; consola, rinfranca e trasforma i cuori con la Luce nuova della Pasqua e il Tuo sorriso sugli sfiduciati e provati. Albero dal frutto abbondante e permanente in chi riceve l’acqua viva del Tuo Spirito che scorre e non ristagna, continua a dare e non fermarti (cfr. Gv 7, 37-39). Ora i colori, i virgulti, i profumi, gli umori della primavera ci parlano di una vita che rinasce, di una speranza che non deve mai morire, di un coraggio che può essere continuamente ritrovato. E’ la festa del creato che fiorisce, dei rami turgidi di vigorosa linfa, dell’aria tersa e viva, dei canti affascinanti degli uccelli. Albero di Vita piena donaci sempre la forza di alzare lo sguardo al Cielo e d’intravedere la Luce che diventi nuova linfa per continue ripartenze in Te, per un nuovo fermento e inesplorati percorsi. Aiutaci a contemplare il mistero di Dio e in esso il presente e il futuro. Facci cogliere che “Deus semper maior”: Dio è sempre più grande, sempre oltre e sempre altro rispetto alle nostre parole, discorsi, speculazioni. Donaci di riconoscere la voce della Vita, di avvicinarci a Lui, fonte e abisso della realtà; a Colui che avvolge, attraversa, precede e supera ogni realtà. “Le persone competenti per parlare di Dio, in qualche modo, oltre ai santi e ai mistici sono anche i poeti, perché il linguaggio evocativo della poesia è più efficace del linguaggio descrittivo e affermativo degli studiosi” (Papa Francesco). Educa il nostro sguardo all’Oltre, a mirare in alto e rendici consapevoli che il contrario della paura non è il coraggio ma l’amore. E in Te le radici del “seme di fuoco”, produrranno nuovi frutti esistenziali e vincerà l’Amore. E sarà vera Pasqua e nuova Pentecoste! E riprenderà la corsa della Vita perché la strada sarà leggera e la terra brucerà sotto i piedi! Allora a tutti l’augurio pasquale di una rinnovata Pentecoste nella “linfa verde” della Speranza, che apre alla gioia e alla condivisione, radicati in Colui che vincendo le tenebre ci rende fruttuosi figli della Luce.
don Peppino Cardegna