Il digiuno, l’undicesimo comandamento: non mangiare!

Non mangiare!

Dopo aver soffiato l’alito di vita, quando l’uomo divenne un essere umano, gli fu dato il primo comandamento: “ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare”. Nell’AT, questo è il primo comandamento. Ora nel NT, lo voglio considerare l’undicesimo comandamento.

“Non mangiare” resta la forma iniziale e fondamentale del digiuno. E’ vero che sono tante le forme in cui possiamo digiunare. Ma Il digiuno come astinenza totale o parziale del mangiare e del bere è insostituibile.

Perché?

Perché nella Bibbia e stato sempre concepito cosi.

Perché con esso rinneghiamo qualche cosa della carne per glorificare Dio nella nostra carne e andare avanti nello spirito.

Perché con esso moderiamo e controlliamo l’appetito o il desiderio più essenziale, quello del mangiare.

Perché è il modo in cui professiamo la nostra fede a livello del corpo, come l’inginocchiarsi, l’elevazione delle mani… perché è la professione di fede che non di solo pane vive l’uomo ma della parola di Dio. È una professione di fede che abbiamo una vita spirituale da nutrire con la parola di Dio.

E’ necessario dunque rinunciare, in qualche modo, al mangiare e al bere, pensando anche a coloro che hanno molto meno di quello che abbiamo e, soprattutto, anche a coloro che muoiono purtroppo di fame perché non hanno nulla.

Questa rinuncia è da considerare come ubbidienza a Dio, come ascolto delle sue regole di salvezza e di vita, come riconoscenza del suo potere sul male e sul bene e come resistenza al fascino delle tentazioni del serpente.

Ora, dopo aver capito l’essenzialità del “non mangiare”, del digiuno come astinenza e rinuncia, possiamo praticarlo e, in più, possiamo digiunare in un modo moderno.

 

Digiunare in modo moderno

Per digiunare, in modo moderno diciamo, ci sono tante forme di rinuncia con cui educhiamo i nostri desideri e ci consacriamo a Gesù. Per esempio:

– Abbassare di 1 o 2 gradi i termosifoni, non buttare il cibo… è un digiuno di un valore cosmico ed ecologico, è il rispetto del creatore nel creato. Ciò entra nel modo di vivere con sobrietà.

– Donare, con affetto, una cosa di cui non abbiamo bisogno ad altri che ne hanno bisogno. Un vestito, una medicina, resistendo cosi alla seduzione al consumismo. Quante cose inutili abbiamo, e quante ne compriamo!!

– Salutare con un bel sorriso, forse anche una persona con cui abbiamo avuto qualche malinteso.

– Proferire una bella parola positiva che rimette la concordia tra la gente e apre al mistero della parola di Dio.

Tutto ciò entra nel modo di vivere l’amore fraterno.

-Non mollare e non perdere lo scopo.

Non dire mai che io sono inutile o non posso cambiare nulla.

In questa Quaresima segnata dalla guerra contro l’Ucraina, mi è venuto il pensiero: se La Russia crede alla forza delle armi, l’Ucraina crede alla forza della difesa, sapendo che se vince quello o quell’altro è già una perdita per tutti, perché io non devo credere alla forza della mia preghiera e del mio digiuno, sapendo che anche se non vincono non creano danno a nessuno, ma bene a tutti?

Quindi non mollare mai di fare il bene del digiuno! Se ognuno risparmia 1 kw di energia, o un litro di benzina, pensate a quanto bene si farà per il creato! E se ognuno dice un Ave Maria, quanto bene si produrrà per questa meschina umanità!

Non perdere mai Lo scopo finale di ogni digiuno: la giustizia, la condivisione, l’amore per Dio, per il prossimo e per il creato. Per realizzare questo scopo, lasciate libera la vostra immaginazione e trovate anche voi nuove forme, per fare un digiuno gradito a Dio, nel rispondere a tre domande fondamentali: come piacere a Dio amore? come nutrire la mia vita? e come aiutare il mio fratello?

Fate tutto con gioia, “profumando la testa e lavando il volto” e leggendo qualche brano del vangelo….

P. Abdo RAAD