“Una situazione nella quale un nucleo familiare non sia in grado di pagare i servizi energetici primari (riscaldamento, raffreddamento, illuminazione, spostamento e corrente) necessari per garantire un tenore di vita dignitoso, a causa di una combinazione di basso reddito, spesa per l’energia elevata e bassa efficiente energetica delle proprie case” (European Commision, Citizen Energy Forum 2016)
Povertà energetica
L’incipit definisce la povertà energetica secondo quanto indicato dalla Commissione Europea nel forum del 2016. La povertà energetica è un fenomeno che sta crescendo nei paesi sviluppati. Sono persone, famiglie o singole che fanno fatica a pagare le bollette per assicurarsi i servizi essenziali (diritto a scaldarsi, raffreddarsi, cucinare). La pandemia, peraltro, ha ampliato la platea di poveri, anche energetici, soprattutto famiglie numerose, disoccupati, pensionati, soggetti più vulnerabili. Secondo i dati dell’Osservatorio della Commissione Europea (2018), in Italia, più che nel resto dell’Europa, il 14% delle famiglie non riesce a scaldare adeguatamente la propria abitazione.
Poiché il fenomeno ha un costo sociale, ambientale e sanitario per tutti, l’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha individuato, tra gli altri, il contrasto alla povertà energetica negli obiettivi 1,7,11. Sarebbe auspicabile una misurazione e qualificazione, con parametri, ben definiti, del fenomeno, specificando, altresì, i costi per l’adozione delle misure di contrasto.
Strumenti di contrasto alla povertà energetica
Non tornerò sulle fonti e definizione delle comunità energetiche, fondamentale strumento per combattere la povertà energetica, già ampiamente ed adeguatamente descritte nel precedente numero di questa rivista (Le comunità energetiche rinnovabili e solidali, n. 6, pp. 16/17), a cui faccio rinvio. Farò solo un breve cenno sulla fonte europea che la definisce e regola, ossia la direttiva mercati interni dell’erogazione elettrica, 2019/944. Per dar seguito ai decreti legislativi, attuativi della direttiva, nn. 199/21 e 210/21, “sarà necessario un nuovo decreto del Ministro della Transizione Ecologica che definisca i nuovi incentivi”, ma ad oltre 7 mesi dall’emanazione della normativa, ancora non sono stati pubblicati. Le organizzazioni laiche e religiose stanno operando affinché si possa creare una adeguata disciplina che consenta lo sviluppo delle comunità energetiche. In tal senso è orientato l’appello lanciato al Governo, qualche giorno fa e diffuso da Avvenire (15.7.2022), ed al quale ha aderito anche la Diocesi di Campobasso Bojano, insieme ad oltre 100 associazioni ed istituzioni, affinché non si fermi il processo per la realizzazione delle comunità energetiche. È possibile continuare ad aderire attraverso il link (https://www.nexteconomia.org/2022/07/14/comunita-energetiche-lappello-della-societa-civile-per-npn-fermare-il-processo-attuativo/). Secondo Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud «Le comunità energetiche rinnovabili sono uno straordinario strumento di democrazia partecipativa…La transizione energetica e il contrasto della povertà passano infatti per il protagonismo delle comunità locali che, in un’ottica di condivisione e collaborazione, propongono soluzioni innovative e “sostenibili”, dal punto di vista ambientale, economico ma soprattutto sociale. Anche in esperienze di questo tipo – prosegue Borgomeo – è innegabile il ruolo decisivo del Terzo settore, per le sue spiccate capacità di leggere i bisogni di una comunità, di creare aggregazione e inclusione anche attraverso iniziative di transizione energetica “dal basso”, a dimostrazione del fatto che lo sviluppo, specialmente al Sud, è possibile se si inserisce in percorsi di coesione sociale». La comunità energetica favorisce lo sviluppo economico, sociale e solidale. È necessario che siano pubblicati i decreti attuativi, oltre agli strumenti del Pnrr riservati ai piccoli comuni per consentire la messa a bando dei provvedimenti necessari alla realizzazione dei progetti specifici in materia.
Sviluppo comunitario
Al fine di consentire la conoscenza, diffusione e realizzazione delle comunità energetiche si evidenzia l’urgenza dell’attività di educazione ambientale. Le “Sentinelle” parrocchiali, formate con percorsi di Laudato Si,’ potranno partecipare attivamente, alla diffusione, nelle comunità, di conoscenze attraverso l’informazione, formazione e sensibilizzazione sul fenomeno povertà energetica ed utilizzo corretto dell’energia. Si potrebbe suggerire di accompagnare ai sistemi istituzionali di aiuto diretti economici, anche una formazione al risparmio dell’energia. Occorre superare la logica assistenzialistica, con visione che guardi ai benefici di lungo periodo, sviluppando un welfare generativo. Il comportamento virtuoso del singolo deve accompagnarsi alla necessità della creazione di una rete partecipativa, per condividere esperienze, idee soluzioni. I comportamenti adottati fino ad oggi, improntati alla ricerca spasmodica del profitto hanno generato instabilità, sociale, umana, diseguaglianze, oltre ad un degrado ambientale ormai irreversibile. È il momento di modificare il paradigma dell’agire: mettere la persona al centro, creando le condizioni affinché la persona, il lavoro ed ogni aspetto della vita sociale, economica, non risultino in concorrenza, ma siano convergenti ed orientate a stabilire un rapporto equilibrato con sé stessi, con gli altri e con la natura, con uno sguardo compassionevole al bene comune. Occorre recuperare il patto di alleanza, con uno sguardo contemplativo e di custodia del creato orientato alla bellezza, affinché si ritorni all’armonia originale e nessuno sia lasciato indietro. La Diocesi vuole impegnarsi fattivamente, anche in questo ambito, per essere vicina alle persone fragili. La Fondazione con il Sud ha lanciato un “bando per le comunità energetiche e sociali al Sud”, mettendo a disposizione 1,5 milioni di euro per favorire la nascita di “comunità energetiche” nelle regioni meridionali. L’iniziativa scade il 21 settembre 2022. Il link cui reperire il bando: https://www.fondazioneconilsud.it/bando/bando-per-le-comunita-energetiche-e-sociali-al-sud/.
Silvana Maglione