ASCOLTA LA VOCE DEL CREATO: IL ROVERETO ARDENTE

“L’annuale Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato offrirà ai singoli credenti ed alle comunità la preziosa opportunità di rinnovare la personale adesione alla propria vocazione di custodi del creato, elevando a Dio il ringraziamento per l’opera meravigliosa che Egli ha affidato alla nostra cura, invocando il suo aiuto per la protezione del creato e la sua misericordia per i peccati commessi contro il mondo in cui viviamo.” Papa Francesco

Il tempo del creato

Il Tempo del Creato è un momento di incontro virtuale dei cristiani di tutto il mondo che si mobilitano per tenere alta l’attenzione sul tema della tutela dell’ambiente: occasione per l’umanità di rinnovare il suo rapporto con il Creatore e la sua creazione attraverso la preghiera, la celebrazione, la conversione e l’impegno. Inizia il 1° settembre, Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, e termina il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia. Questo tempo è un’opportunità per effettuare la nostra “conversione ecologica”, contrastando il disastro ambientale determinato dalla cupidigia umana. “Ascolta la voce del creato” è il tema e l’invito del Tempo del Creato di quest’anno, proposto dal Comitato direttivo ecumenico,   e ha come simbolo il Rovereto ardente. C’è un mondo che sta “bruciando” e non solo in senso fisico. E’ necessario ripensare i comportamenti, le relazioni ed il modo di stare al mondo. Occorre passare «dall’ansietà all’azione» e « da una teologia del saccheggio a una teologia della meraviglia».

La voce del Creato

“Impariamo ad ascoltare la voce del creato e insieme al grido della Terra intercettiamo il grido dei poveri, che subiscono ogni giorno i maltrattamenti umani”. Papa Francesco, nel suo messaggio ci invita ad una “conversione ecologica che si richiede per creare un dinamismo di cambiamento duraturo che è anche una conversione comunitaria”, evidenziando che c’è una sorta “di dissonanza. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani”. Tomás Insua, Direttore Esecutivo del  Movimento Laudato Si’, ricorda che l’intensa ondata di caldo che si sta vivendo in gran parte dell’emisfero settentrionale ha già ucciso, solo in Spagna e Portogallo, più di 1000 persone o ha lasciato 5 milioni di persone senz’acqua a Monterrey, in Messico”. Anche l’Italia sta soffrendo a causa della siccità e del verificarsi di eventi estremi sempre più frequenti, i cui effetti pesano maggiormente sui più vulnerabili. E’ di tutta evidenza, come dimostrano gli studi scientifici in materia di cambiamenti climatici, che il grido amaro della terra ci dice che stiamo arrivando ad un punto di rottura, non abbiamo più tempo.

Punto di rottura

Occorre modificare i nostri comportamenti ed i nostri stili di vita.  “I talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio” (L.S. 14).  Le iniquità del nostro tempo sono effetto dell’avidità degli esseri umani che creano milioni di persone povere in ogni parte del mondo. Questo grido di dolore non deve lasciarci indifferenti, dobbiamo dare voce a chi non ce l’ha, recuperando l’alleanza con il creato per pacificare la terra ed i suoi abitanti.

La nostra casa comune

La nostra casa comune, ormai degradata, deve avere pari dignità di attenzione rispetto alle diverse sfide globali, (sanitarie/belliche). Il messaggio di papa Francesco, sul tempo del creato, contiene, inoltre, in vista della COP 27 sul Clima, che si terrà in Egitto il prossimo novembre e della COP 15 sulla biodiversità in Canada, nel prossimo dicembre, un invito ai grandi della terra affinché si dia attuazione all’Accordo di Parigi, peraltro ratificato anche dalla Santa Sede, affrontando, efficacemente, la doppia crisi climatica. Il messaggio del papa indica 4 principi per affrontare la crisi della biodiversità: costruire una solida base etica, lotta alla perdita della biodiversità, promozione della sostenibilità e della solidarietà globale con impegno condiviso, mettere al centro le persone in situazione di vulnerabilità (popolazioni indigene, anziani e giovani). Durante le celebrazioni i cristiani si impegnano a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ambientali pregando per la terra, affinché vi sia un ravvedimento sui propri comportamenti.

Invito alle celebrazioni

Papa Francesco ha incoraggiato “i Vescovi e gli organismi ecclesiali a rilasciare dichiarazioni per promuovere questa celebrazione, aiutando i fedeli a scoprire che ‘vivere la vocazione ad essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana” (LS 217). Oltre 30 pastori di 12 Regioni si sono riuniti a Benevento, presso il Centro “La Pace”, per discutere dei problemi delle zone spopolate, con particolare attenzione a lavoro, famiglia, natura, seguendo le indicazioni di papa Francesco.

Proposte

I partecipanti al convegno hanno convenuto, all’unanimità, che “le Aree interne, prima ancora che di sostegni economici, hanno bisogno di una seria progettualità a medio e lungo termine, e cioè hanno bisogno, anzitutto, d’intelligenza politica“.  Tutti insieme, in unità e senza campanilismi, bisogna prestare attenzione “alla vita umana, alla salvaguardia del creato, alla dignità del lavoro, ai problemi delle famiglie, alla situazione degli anziani e di quanti sono ai margini della società“. Per diventare Chiesa che vive accanto alle persone, con particolare attenzione per i più deboli e vulnerabili, testimoniano “una Chiesa inclusiva e senza barriere nella quale ognuno possa sentirsi accolto”. Alla politica, sostiene padre Giancarlo Bregantini, si chiedono “interventi seri, concreti, intelligenti, ispirati da una progettualità prospettica, non viziata da tornaconti elettorali”, dando opportunità concrete ai tanti giovani che vogliono restare nei loro territori, ”offrendo solidarietà concreta” ed accompagnando quelli che vogliono andare altrove. Bisogna ridare dignità alla popolazione anziana, offrendo servizi di prossimità, ormai inesistenti, consentendo, cioè, di vivere una vita dignitosa nel proprio territorio senza essere obbligati a migrare altrove…invito in questo periodo elettorale per chi ha orecchie per intendere… intenda!…

Silvana Maglione