Sarà inaugurato il prossimo venerdì 10 marzo l’Anno giudiziario del Tribunale Interdiocesano e di Appello delle Diocesi di Abruzzo e Molise che ha sede a Chieti, nei locali della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana.
Il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Abruzzese-Molisano è costituito dalle Diocesi di Avezzano, Campobasso-Bojano, Chieti-Vasto, Isernia-Venafro, L’Aquila, Lanciano-Ortona, Sulmona-Valva, Teramo-Atri, Termoli-Larino e Trivento. Dal giugno dello scorso anno il Teiam ha assunto il ruolo di Tribunale di Appello per le cause trattate in primo grado dal Tribunale dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne.
I fedeli di queste diocesi che vivono situazioni di sofferenza e fallimento matrimoniale, e che hanno intenzione di ristabilire di fronte a Dio e alla Chiesa la verità e la serenità sulla loro vita coniugale, possono rivolgersi ai Vescovi, ai Parroci o direttamente al Teiam per una consulenza gratuita al fine di valutare la possibilità d’introdurre una causa di nullità matrimoniale.
Il Teiam, in totale sintonia con il Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus di Papa Francesco, presta un servizio di natura giuridica applicando quei principi di prossimità, celerità e gratuità che rendono la Chiesa e le sue Istituzioni luoghi privilegiati di accoglienza, di giustizia, di misericordia e di rinnovata Fede.
Questo il programma dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Teiam. Alle ore 17 il Moderatore del Teiam, l’Arcivescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte presiederà una celebrazione eucaristica nella Cappella del Seminario Regionale S. Pio X di Chieti.
Successivamente, alle ore 18, nell’Aula Magna del Seminario, dopo i saluti del Cardinale Presidente della Ceam Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo di L’Aquila, vi sarà la relazione del Vicario Giudiziale del Teiam, don AntonioDe Grandis, sull’attività giudiziaria 2022.
Seguirà la Prolusione di S. E. Mons. Andrea Ripa, Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, sul tema “Il processo brevior come strumento della carità pastorale. Il ruolo dei Vescovi e dei parroci”.