“L’ultimo, grande dono che il Cardinale Petrocchi ha fatto alla nostra Diocesi e alla nostra città”. Così Don Claudio Tracanna introducendo la conferenza stampa indetta a seguito della pubblicazione della Bolla di indizione del Giubileo 2025, in cui Papa Francesco ha citato la Perdonanza di Celestino V.
Il riferimento alla Perdonanza
Nella bolla ‘Spes non confundit‘, Papa Francesco scrive: “Mi piace pensare che un percorso di grazia, animato dalla spiritualità popolare, abbia preceduto l’indizione, nel 1300, del primo Giubileo. Non possiamo infatti dimenticare le varie forme attraverso cui la grazia del perdono si è riversata con abbondanza sul santo Popolo fedele di Dio.
Ricordiamo, ad esempio, la grande “Perdonanza” che San Celestino V volle concedere a quanti si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila, nei giorni 28 e 29 agosto 1294, sei anni prima che Papa Bonifacio VIll istituisse l’Anno Santo.
La Chiesa già sperimentava, dunque, la grazia giubilare della misericordia”.
Il commento del Cardinale Petrocchi
Nella sua ultima conferenza stampa a L’Aquila, dopo 11 anni di Episcopato, il Cardinale Petrocchi ha così commentato l’inserimento della Perdonanza nella Bolla papale per il Giubileo del 2025.
“Una gioiosa notizia che accende il cuore degli Aquilani, di una città intera riconoscente a Dio e a Papa Francesco. Questa bolla rappresenta un punto di riferimento, una sorta di bussola che ci consente di orientarci nella vita ecclesiale e sociale.
A nome di tutta la Chiesa e di tutta la società aquilana, desidero rivolgere un grande ringraziamento a Papa Francesco per il suo ulteriore, prezioso gesto di benevolenza nei confronti della nostra comunità. Papa Francesco, si dimostra, a tutti gli effetti, pastore profetico della nostra Diocesi e principale cittadino della nostra città.
Le frasi che compaiono nel capitolo quinto della Bolla e che ci riguardano direttamente sono frasi monumentali che hanno una straordinaria portata storica, teologica e pastorale e un potente impatto comunicativo.
Sono frasi forti, coinvolgenti; sono il rimando al percorso di grazia animato dalla spiritualità popolare che ha preceduto l’indizione nel 1300 del primo Giubileo che non rappresenta un inizio assoluto.
Ci troviamo di fronte a un testo condiviso in cui le parole sono misurate in modo millimetrico, sono pesate nel loro significato; sono parole che evocano la grande Perdonanza, che esaltano un fenomeno che non è locale ma un evento di dimensioni universali perché indetto da un Papa che è il pastore di tutta la Chiesa.
Parlando di ciò che accadde a L’Aquila sei anni prima dell’istituzione del primo Giubileo, la Bolla di Papa Francesco afferma in modo definitivo che la grande Perdonanza di Celestino precede quella di Bonifacio non soltanto in senso cronologico ma anche in senso canonico e quindi anche teologico e pastorale.
Il prima, quindi, assume una valenza molto forte che, pertanto, ci chiama alla responsabilità”.
La lettera a Monsignor Fisichella
“Il 14 giugno 2023 – prosegue il Cardinale Petrocchi – io scrissi una lettera a Monsignor Fisichella che, come noto, riveste un ruolo centrale nell’organizzazione gestione del Giubileo.
Nella lettera, scrivevo che la Perdonanza Celestiniana del 1294 precede di sei anni il Giubileo indetto da Bonifacio VIII e che numerose ragioni di carattere storico e pastorale attestano una derivazione del Giubileo del 1300 dalla profetica iniziativa di Celestino V, decretata con un’apposita bolla.
Appare, infatti, fondato ritenere che Bonifacio VIII si sia ispirato a questa celebrazione e l’abbia ulteriormente articolata ed estesa.
In un altro passaggio – prosegue – sottolineavo che l’11 dicembre 2019 l’Unesco ha proclamato la Perdonanza patrimonio immateriale dell’umanità.
Il 27 giugno 2023, due settimane dopo, ho ricevuto la risposta di Monsignor Fisichella che, compreso il significativo collegamento che sussiste tra l’istituzione della Perdonanza celestiniana del 1294 e il primo Giubileo indetto da Bonifacio VIII nel 1300, ha ritenuto la segnalazione quanto mai opportuna sottolineando il filo rosso che accomuna questi due eventi e anticipandomi la possibilità di inserimento della Città dell’Aquila nell’elenco dei pellegrinaggi giubilari che verranno offerti ai pellegrini di tutto il mondo.
“Passaggio storico”
Con la Bolla di Papa Francesco si aprono, allora, orizzonti per noi rilevanti. Siamo tenuti ad allertarci, a scendere in campo in modo compatto perché davanti a noi c’è una grande avventura che potrà avere ricadute in termini di grazia ma anche di opportunità sociali per la nostra comunità e tutto il territorio.
Questa bolla Pontificia del Giubileo 2025 è un documento di straordinaria portata che qualifica e valorizza la nostra città e la Perdonanza stessa”.
Il Cardinale Petrocchi ha poi annunciato che Monsignor Fisichella, il 6 settembre sarà a L’Aquila per un convegno dedicato alla Perdonanza.
Presente alla conferenza stampa anche l’Arcivescovo coadiutore Mons. Antonio D’angelo che il 29 dicembre 2024 celebrerà la solenne apertura dell’anno giubilare nella Basilica di Collemaggio e che traghetterà la Perdonanza Celestiniana nel Giubileo del prossimo anno.
Michela Santoro