La festa della Madonna della Libera, 2 luglio 2024, è stata segnata quest’anno dalla presenza di Sua Eccellenza Mons. Biagio Colaianni, arcivescovo di Campobasso-Boiano.
Dopo giorni di preparazioni e di preghiera, in parrocchia e al convento, arriva il momento della celebrazione solenne presieduta dal vescovo e concelebrata dal vicario generale, dal parroco, da sacerdoti e diaconi del santuario e da altri sacerdoti e diaconi amici.
Con le MANI ELEVATE Maria accoglie il pastore e i fedeli. È un gesto assai significativo, che troviamo frequentemente nei racconti biblici. Indubbiamente anche Gesù pregava così e così pregavano i cristiani nei primi secoli. L’alzare le braccia verso il cielo, quando si parla con Dio, è un gesto naturale, direi, istintivo.
Con questo gesto Maria prega per noi davanti al trono di Dio, apre il suo cuore a tutti noi, i suoi figli, ci assicura la protezione e ci chiama alla libertà. Con le mani elevate e un benvenuto che si alza come una preghiera sull’altare mariano, la comunità, parrocchia, comune, frati del convento, religiosi e religiose, gruppi e associazioni e tutti i presenti hanno accolto con gioia il loro pastore sperando che con la sua continua benedizione e il suo assiduo appoggio questo santuario diventi sempre di più una luce per la valle del Tammaro e per tutto il mondo.
Il pastore con le sue parole illuminati incomincia la sua omelia indicando Maria come via che conduce a Gesù. A Maria noi dobbiamo sempre rivolgerci perché ci conduca a Gesù. Infatti, il compito di Maria è quello di accogliere il nostro amore per Lei e la nostra devozione per farci conoscere meglio il Signore Gesù. Se ci fermiamo a Maria solamente, perdiamo il senso stesso per cui Maria è detta Madre di Cristo, Madre del Signore, Madre dell’umanità, Madre della Chiesa, Madre dei Cristiani. La Sua maternità si esprime proprio perché come Madre si preoccupa di condurci al Signore Gesù.
La Madonna della Libera, Maria, ci porta sempre all’adorazione di Gesù liberatore e alla lode di Dio Trino. Per liberare il mondo dalle guerre e dalle ingiustizie bisogna partire dalla lotta contro il male e il peccato. Il punto di partenza non è niente altro che l’obbedienza alla parola di Dio. In Maria questa obbedienza fu perfetta: “sono la serva del Signore, sia fatta in me la tua volontà”.
Nel libro della Sapienza leggiamo: “La Sapienza liberò i suoi devoti dalle sofferenze.” (Sapienza 10,9). Non si tratta della sapienza in termini umani, ma della Sapienza di Dio, che è Dio e la sua azione operante costantemente nella vita degli uomini. Dio non risolve il problema del vivere umano, ma con il suo essere Sapienza, agisce nell’uomo perché l’uomo sia libero, Dio rende l’uomo capace di vivere meglio la sua vita aiutandolo a compiere il bene e lottare contro il male. Dio agisce attraverso noi stessi, attraverso tante persone che magari incontriamo e soprattutto attraverso Maria.
Chi è Maria se non questo nella nostra vita? Colei alla quale noi ci rivolgiamo perché tenga lontano il male e ci liberi da ogni forma di male. Attenzione! Ci liberi da ogni forma di male da chi compie il male. Non ci liberi dalle persone, quindi mai sia a chiedere a Dio attraverso Maria: «Fai stare male quella persona perché mi ha fatto del male!», sennò, diventa inutile il sacrificio, e il dono della vita di Gesù Cristo sarebbe inefficace.
Quindi la libertà dal male che chiediamo a Maria, è libertà per fare il bene; liberi dal male per raggiungere quella liberazione dei Figli di Dio, quel vivere in libertà per essere sempre migliori dinanzi a Lui. Questo è Maria, Donna della Liberazione, Madonna della Liberazione, Madre della Liberazione. E questo avviene in tutti quanti noi se siamo attenti alla nostra vita.
Non resta più che camminare, sulle orme di Maria in umiltà, ascesi e apertura rinnovata al mistero divino per essere liberi, liberi di scegliere il bene ad ogni momento e soprattutto ai piedi della croce dove prendiamo coscienza della verità del Suo Amore.
Nonostante l’incidente stradale nei giorni della festa che ha coinvolto tutta la comunità, e di cui era vittima un ragazzo di 15 anni, la festività, vissuta con forte spiritualità, è un invito continuo a gustare la bellezza e la verità del mistero mariologico, perché Maria continui a pregare per noi e soprattutto nell’ora della nostra morte.
Lasciamo che la nostra esistenza si apra all’immenso mistero mariologico come lo è nel mistero cristologico, per vivere sempre nella gioia e nella pace.
Padre Abdo Raad