Domenica 29 settembre 2024, la Chiesa cattolica celebrerà la 110ª Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato; Papa Francesco, per l’occasione, ha rivolto ai fedeli un toccante messaggio intitolato «Dio cammina con il suo popolo». Le parole del Pontefice riflettono sul profondo significato della sinodalità (concetto chiave della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, conclusasi nell’ottobre 2023) e lo collega in modo profondo alla condizione dei migranti e dei rifugiati; sinodalità, infatti, significa «camminare insieme», una situazione concreta che i migranti vivono quotidianamente.
Nel suo messaggio Papa Francesco si ispira alla narrazione biblica e traccia un parallelo tra il cammino del Popolo di Dio nell’Esodo e quello dei migranti di oggi, costretti a lasciare le loro terre a causa di guerre, persecuzioni e povertà; come gli israeliti nel deserto, i migranti intraprendono un “pellegrinaggio” spesso lungo e pericoloso, in cerca di una «terra promessa», quindi una vita migliore. Il Pontefice, poi, sottolinea che Dio, non solo accompagna i migranti, ma si identifica con loro. Ogni rifugiato, ogni straniero, porta in sé il volto sofferente di Cristo e questo rende l’accoglienza del migrante non solo un dovere morale, ma un atto di fede; accogliere lo straniero significa incontrare Cristo, come ricorda il Vangelo di Matteo, e compiere un’opera di misericordia che ci avvicina alla salvezza.
Il messaggio lancia anche un monito al mondo contemporaneo, in cui i muri e le barriere si moltiplicano: un’esortazione fatta di parole che invitano alla fraternità universale, alla costruzione di ponti di solidarietà e accoglienza; un invito a superare paure e pregiudizi e a testimoniare una speranza che non delude, radicata nella certezza che Dio cammina sempre con il suo popolo.
La 110ª Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato diventa così un’occasione per riflettere su come rispondere, come individui e comunità, alla chiamata all’accoglienza e alla solidarietà. Papa Francesco invita a pregare per i migranti e i rifugiati, affinché possano trovare non solo sicurezza e pace, ma anche cuori aperti e mani tese pronte ad accoglierli; Sua Santità chiede alla Chiesa di «fare sinodo» con loro, camminando insieme affinché nessuno sia lasciato indietro.
Concludendo, il Pontefice affida tutti i migranti alla protezione della Beata Vergine Maria, richiamando ogni fedele a non dimenticare il compito cristiano di camminare con i più deboli e suggerisce una preghiera che esprime il senso di pellegrinaggio della Chiesa sulla terra, ricordando che la vera patria è il cielo, invitando a vivere con umiltà, senza possedere il mondo, e a camminare con i migranti, riconoscendo in ogni incontro il volto di Cristo.
Il messaggio del Papa è chiaro: non si può rimanere indifferenti di fronte alla sofferenza di tanti fratelli e sorelle in cerca di una vita dignitosa; le sue parole sono una chiamata ad essere una sola famiglia umana e un invito a camminare insieme verso un futuro di giustizia, pace e fraternità.
Valentina Capra