Ciò che porta la Chiesa oltre i confini, a portare il lieto annuncio del Vangelo a tutti i popoli della Terra, è proprio la gioia di comunicare che Dio è Padre di tutte le creature.
Nel viaggio apostolico, compiuto dal 2 al 13 settembre 2024, in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste, Singapore, Papa Francesco ha toccato temi di estrema importanza, come l’armonia della differenze, in particolare religiose e culturali. Il Santo Padre ha messo a fuoco messaggi e moniti che si auspica abbiano ricadute sostanziali, oltre che sul piano religioso, anche a livello sociale, politico ed economico. La ricchezza delle sue parole esige una partecipazione e una rilettura più approfondita specie di alcuni passaggi dei discorsi tenuti da Papa Francesco. Ecco perché proponiamo una sorta di “lettura-evidenziatore” dei testi più rilevanti, partendo dalla Dichiarazione congiunta di Istiqlal, firmata da Papa Francesco e dal Grande imam Nasaruddin Umar durante l’incontro interreligioso nella moschea di Jakarta. «Tutti, tutti insieme, ciascuno coltivando la propria spiritualità e praticando la propria religione, possiamo camminare alla ricerca di Dio e contribuire a costruire società aperte, fondate sul rispetto reciproco e sull’amore vicendevole, capaci di isolare le rigidità, i fondamentalismi e gli estremismi, che sono sempre pericolosi e mai giustificabili.
- Il fenomeno globale della disumanizzazione è caratterizzato soprattutto da violenze e conflitti diffusi, che spesso provocano un numero allarmante di vittime. È particolarmente preoccupante che la religione sia spesso strumentalizzata in questo senso, causando sofferenze a molti, soprattutto donne, bambini e anziani. Il ruolo della religione, tuttavia, dovrebbe includere la promozione e la salvaguardia della dignità di ogni vita umana.
- L’abuso del creato, che è la nostra casa comune, da parte dell’uomo, ha contribuito al cambiamento climatico, comportando conseguenze distruttive come i disastri naturali, il riscaldamento globale e condizioni meteorologiche imprevedibili. L’attuale crisi ambientale è diventata un ostacolo alla convivenza armoniosa dei popoli.
In risposta a questa duplice crisi, guidati dai nostri rispettivi insegnamenti religiosi e riconoscendo il contributo del principio filosofico indonesiano della “Pancasila”, noi, insieme agli altri responsabili religiosi presenti, chiediamo quanto segue:
- I valori condivisi dalle nostre tradizioni religiose dovrebbero essere promossi efficacemente per sconfiggere la cultura della violenza e dell’indifferenza che affligge il nostro mondo. In effetti, i valori religiosi dovrebbero essere orientati alla promozione di una cultura di rispetto, dignità, compassione, riconciliazione e solidarietà fraterna per superare sia la disumanizzazione, sia la distruzione ambientale.
- I responsabili religiosi in particolare, ispirati dalle rispettive storie e tradizioni spirituali, dovrebbero collaborare nel far fronte alle crisi suddette, identificandone le cause e adottando azioni appropriate.
- Poiché esiste un’unica famiglia umana globale, il dialogo interreligioso dovrebbe essere riconosciuto come uno strumento efficace per risolvere i conflitti locali, regionali e internazionali, soprattutto quelli provocati dall’abuso della religione. Inoltre, le nostre credenze e rituali religiosi hanno una particolare capacità di parlare al cuore umano e promuovere così un più profondo rispetto della dignità umana.
- Riconoscendo la necessità vitale di un’atmosfera sana, pacifica e armoniosa per servire autenticamente Dio e custodire il creato, invitiamo sinceramente tutte le persone di buona volontà ad agire con decisione per preservare l’integrità dell’ecosistema e delle sue risorse ereditate dalle generazioni precedenti, che speriamo di trasmettere ai nostri figli e nipoti».
Ylenia Fiorenza