San Michele Arcangelo, venerato come protettore contro il male, è una figura centrale della fede cattolica. Il suo culto, diffuso nel tempo e nelle culture, è legato ad apparizioni, santuari, pellegrinaggi e preghiere; simbolo della lotta tra bene e male, è il faro di speranza e protezione per milioni di fedeli.
In questo mese di settembre, in cui cade la solennità degli Arcangeli, Riccia ha accolto la statua di San Michele Arcangelo proveniente dal Santuario di Monte Sant’Angelo, in un evento religioso che ha coinvolto l’intera comunità e le autorità civili e religiose, tra cui l’Arcivescovo di Campobasso-Bojano, Mons. Biagio Colaianni.
Durante l’omelia della funzione religiosa di accoglienza, Mons. Colaianni ha riflettuto sulla presenza del male nel mondo, invitando i fedeli a non temere, poiché Dio ha già sconfitto il demonio; il male, secondo l’Arcivescovo, è parte della storia umana e si manifesta in guerre, violenze e povertà. Tuttavia, la fede in Dio e la preghiera, unite all’intercessione di San Michele, possono aiutare i credenti a combattere il male e a promuovere il bene nella vita quotidiana.
Commentando le parole del Vangelo, Sua Eccellenza ha esortato i fedeli a non giudicare gli altri, sottolineando che solo Dio potrà separare il bene dal male nel giorno del giudizio; il male non va ignorato, ma affrontato con lo «stile cristiano» fatto di fraternità e amore. Ha inoltre ribadito l’importanza della confessione e della preghiera come strumenti per purificare l’anima e avvicinarsi a Dio.
Il parroco di Riccia, Padre Mario Magagnato, al termine della celebrazione, ha commentato l’importanza dell’arrivo della statua per la comunità locale, definendola un’occasione per rinnovare la fede e il proprio impegno nel vivere il bene; ha sottolineato come la società moderna sia abituata al peccato e al male, ma ha invitato i fedeli a far battere nuovamente il loro cuore per il bene, con San Michele come guida spirituale.
Successivamente Padre Marco Arciszewski, michelita, docente di religione negli istituti superiori e referente della pastorale giovanile di Monte Sant’Angelo, ha ricordato il ruolo di San Michele come difensore di Dio, invitando tutti a mettere Dio al centro della propria vita; la lotta contro il male, ha affermato, si combatte prima di tutto nel cuore umano e San Michele ci esorta a riconoscere l’amore divino come arma principale contro il peccato. L’evento si inserisce in un momento di riflessione profonda per la comunità di Riccia, un preludio all’inizio dell’anno santo, durante il quale si cercherà di vivere il Giubileo a partire dalle relazioni familiari e comunitarie.
L’evento vissuto a Riccia e ogni atto di fede devoto a San Michele Arcangelo rappresentano espressioni profonde e durature della religiosità cattolica. Il Santo è un vero pilastro di spiritualità, che incarna il trionfo del bene sul male; la sua figura rappresenta la giustizia divina, la protezione contro il male e la speranza in un mondo migliore, valori che continuano a ispirare milioni di fedeli in tutto il mondo.
Valentina Capra