All’inizio dello scorso mese il Dicastero del Vaticano ha pubblicato in ben otto lingue sul suo sito questa singolare lettera sul valore della lettura di romanzi e poesie nel cammino di maturazione personale. Nella prefazione Papa Francesco chiarisce che pensata inizialmente per la formazione dei sacerdoti, può essere estesa analogamente (avverbio molto coinvolgente come esamineremo in seguito… anche per la scuola) a tutti gli agenti pastorali, come pure a qualsiasi cristiano.
Quasi un breve essenziale saggio formato da un’articolata prefazione, otto capitoletti e 44 paragrafi. Non certo di sbrigativa lettura. Considerati i prevalenti riferimenti bibliografici, quasi un compendio gesuita del nostro Papa gesuita sulla funzione formativa integrale, perciò anche spirituale, della letteratura soprattutto per i seminaristi.
FINALITÀ ATTUALITÀ E METODOLOGIA DELLA LETTERATURA SECONDO PAPA FRANCESCO
Inizia con padre Renè Latourelle (gesuita canadese morto pochi anni fa e maestro di generazioni di teologi): la letteratura scaturisce dalla persona in ciò che questa ha di più irriducibile, nel suo mistero. e la vita che prende coscienza di se stessa quando raggiunge la pienezza di espressione, facendo appello a tutte le risorse del linguaggio.
Perciò, chiarisce Papa Francesco: non qualcosa di superato di non essenziale, ma accesso privilegiato al cuore della cultura umana e più specificatamente al cuore dell’essere umano.
Con rammarico, invece, denuncia che nei seminari (i seminaristi rimangono i primi e continui destinatari della lettera) l’attenzione alla lettura non trova al momento una adeguata collocazione; come se si trattasse di una espressione minore della cultura che non appartenesse al cammino di preparazione e alla esperienza concreta dei futuri sacerdoti. Donde la necessità per Papa Francesco, chiara ed inequivocabile con questa lettera, di un totale cambiamento: desidero proporre un radicale cambio di passo circa la grande attenzione che nel contesto della formazione dei candidati al sacerdozio si deve prestare alla letteratura. Il testo, così, coerentemente sviluppa in maniera estesa (…ed estensiva per chiunque voglia farne buon uso) gli aspetti poliedrici di questa necessità culturale. E lo fa secondo il consueto stile della sua chiesa in uscita: in uscita dall’ossessione per gli schermi, come in alcuni seminari, ….anche verso la letteratura. Apprendimento indispensabile prima di tutto per il percorso di inculturazione evangelica: per entrare in un dialogo fattivo e fecondo con la cultura del proprio tempo. Per dialogare con la vita delle persone concrete: con l’azione, il lavoro, l’amore e tutte le povere cose che riempiono la vita. Come è avvenuto per il cristianesimo delle origini secondo il teologo gesuita tedesco Karl Rahner. Basti pensare, ci ricorda Papa Francesco, a San Paolo nell’Areopago (At 17, 16-34) quando cita poeti greci per tradurre in un linguaggio più accetto e rispettoso degli ateniesi l’annuncio evangelico. Francesco riconosce (citando A. Spadaro altro gesuita ragguardevole) in alcune pagine della letteratura classica ateniese una vera e propria preparatio evangelica.
Una assidua frequentazione della letteratura oggi più di ieri può aiutare ad evangelizzare, vincere una sfida urgente della nostra epoca. Secondo le riflessioni sociologiche di Papa Francesco, oggi le persone più che atee sono assetate di Dio: hanno sete di Dio di incontrarsi con Gesù Cristo fatto carne, fatto umano, fatto storia nella quale ha riversato pienamente la sua divinità. In modo che tutti, davvero tutti, possano sperimentare quanto sia vera ed attuale la verità espressa dal Vaticano II nella Gaudium et spes (significatamene denominata Costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo): in realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo. Mistero nel quale si può entrare ascoltando la voce di qualcuno come il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges definisce la letteratura. Ascolto di una voce di più voci che ci interpellano e ci fanno diventare loro compagni di viaggio.
Chi di noi leggendole studiandole non si è sentito interrogato su aspetti essenziali della propria vita? O leggendole e ri-leggendole, perché particolarmente toccanti ed appartenenti, non le ha immortalate, come autentici moniti esistenziali, su un quadro di casa?
Voci che ci liberano dall’isolamento, anche a chi precisa Papa Francesco ha studiato teologia e psicologia, toccano il nostro cuore e lo aprono all’annuncio del Signore Gesù. Non solo. Ma fanno un gran bene a 360°. Lo riconoscono i neuroscienziati sia a livello cognitivo (capacità di concentrazione, creatività, ricchezza linguistica) che psicologico (arricchiscono o guariscono, nel nostro tempo particolarmente bisognoso, la sensibilità emotiva, calmano lo stress e l’ansia). A maggior ragione per il futuro sacerdote che della lettura di grandi romanzi e poemi, ammonisce Papa Francesco, deve fare una sorta di palestra di discernimento per affinare le capacità sapienziali di scrutinio interiore ed esteriore e di ineguagliabile valore anche spirituale. Le parole del poeta, riferendosi sempre al confratello Rahner, sono parole che si aprono sull’infinito, porte che si spalancano sull’immensità. La parola poetica invoca, dunque, la parola di Dio: partecipa analogicamente alla Parola di Dio. Esiste, perciò, un parallelo fra il sacerdote e il poeta autenticamente tale.
Si può concludere con Papa Francesco che la voce letteraria è analogica: richiama a noi stessi, alla nostra varia e complessa natura e alla rivelazione cristiana.
Ci aiuta a digerire ed assimilare la nostra presenza nel mondo per esplorarne la verità come mistero ed aprirci al soprannaturale rivelato. In maniera non certo esclusiva, ma privilegiata. Comporta, però, un metodo molto esigente che costringe ad andare controcorrente rispetto ai ritmi accelerati odierni. Per metabolizzare i contenuti letterari poetici e narrativi bisogna attivare il telescopio dell’attenzione (la lettura lenta e profonda della riflessione lunga per mettere a fuoco le immagini lontane, complesse della vita e interrogarci sul loro senso), e la ruminatio della mucca (rimasticazione e rimeditazione). Esercizio che richiede tempo, bisogna rimanere spesso in palestra, lentezza, gratuità, senza pressioni immediate ed efficientiste.
Quale lezione, quanto mai urgente, per il nostro tempo liquido sempre più liquefatto!
LETTERA ATTUALISSIMA ANCHE PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO
Quali dei valori formativi della letteratura analizzati e riproposti da Papa Francesco con intenti pastorali non possono essere estesi agli studenti delle scuole normali?
Soprattutto a quelli delle scuole superiori che superiori non si manifestano, in fondo, nel settore strettamente culturale (secondo ricerche serie e verifiche consolidate, più della metà dei suoi allievi e delle sue allieve non capisce il significato di un testo) tanto meno nei comportamenti: sempre più irrispettosi e persino violenti o pericolosi nei confronti di qualche insegnante. E fuori dalle aule, addirittura, la cronaca nera allarma con casi di giovanissimi studenti ferocemente assassini. Tragico questo nostro settembre. All’inizio del mese, a distanza di solo due giorni, la furia omicida del 17enne di Paderno alle porte di Milano ha accoltellato e ucciso in casa tutta la famiglia e a Bologna, ugualmente, un 16enne ha colpito a morte un suo coetaneo che conosceva e ferito due suoi amici. Entrambi residenti non nel profondo Sud, ma nel più evoluto Nord e in tranquille zone residenziali. Per giunta lo studente milanese, ha compiuto la strage nel giorno stesso nel quale avrebbe dovuto riparare un debito in matematica, lui ragazzo perbene studente brillante soprattutto in matematica. Come ha ammesso in carcere alla Gip del Tribunale dei Minorenni si sentiva totalmente estraneo in famiglia ed anche a scuola. Questo duraturo ed essenziale laboratorio antropologico per la formazione delle coscienze dei futuri cittadini secondo il grande educatore Eraldo. Affinati, deve seriamente ed urgentemente interrogarsi di fronte a sì efferati avvenimenti. Se davvero la scuola vuole essere tale (il laboratorio coinvolge in prima persona, è sperimentale, non rende estranei e promuove i talenti, non li umilia), anche questa lettera di Papa Francesco può aiutare per fronteggiare le sue urgenze educative. Più che attuale è provvidenziale:…non solo per i docenti di lettere.
Rosalba Iacobucci