UN ITINERARIO TRA PAESAGGIO NATURALE E CULTURALE

IL CAMMINO DELL’ACQUA PER SCOPRIRE UN MOLISE RICCO DI DONI

In ogni tappa si scopre un Molise che molti non conoscono

Il cammino dell’acqua è un itinerario che copre complessivamente un percorso di 60 Kilometri le cui cattedrali estreme sono proprio il Santuario di Castelpetroso e il santuario di Santa Maria della Libera di Cercemaggiore.

L’originalità del percorso del Cammino dell’acqua e che in ogni singola tappa si scopre un Molise che molti non conoscono, si cammina anche per solidarizzare, conoscere e scoprire anche se stessi.

Il Cammino dell’acqua deve diventare un’infrastruttura stabile e duratura, un bene prezioso per tutta la Regione Molise e di tutto il popolo molisano.

Iniziato qualche anno fa, si è rinnovato anche quest’anno il percorso del Cammino dell’acqua con partenza da Castelpetroso il giorno 12 Ottobre. Numerosi sono stati i partecipanti che sono partiti dalla Basilica Minore dell’addolorata di Castelpetroso, che ricordiamolo costituisce uno dei punti cardine dell’interno Cammino dell’acqua, guidati dalla sapiente regia della società Dimensione Explorer che ha accompagnato il gruppo lungo il percorso. Tutto il percorso si caratterizza per un connubio perfetto tra paesaggio naturale e culturale, che fa immergere il viandante, in una bellezza unica ed incontaminata, tra natura e cultura locale.

La prima sosta che il gruppo ha fatto è stata nel comune di Castelpetroso, posto tra le valli di Bojano e Carpinone, dove si respira ancora un’aria di tradizione e genuinità e da dove è possibile ammirare un panorama mozzafiato.

La maggior parte dei circa 1.700 abitanti si è insediata, nel tempo, nelle cinque frazioni di cui il comune si compone: Indiprete, Guasto, Pastena, Casale e Camere.  Il borgo è un piccolo cuore d’origine medievale sorto intorno all’anno Mille in un sito ricco di pietre all’interno del quale fu costruito un castello, che dal luogo, proprio perché ricco di pietre ne prese il nome. Il borgo medievale è costituito da stretti vicoli, antichi caseggiati in pietra, minuscole piazze, sovrastate dalla grande Chiesa parrocchiale di San Martino e dal Palazzo Marchesale. All’interno del Palazzo Marchesale sono oggi ospitati un piccolo Museo della Civiltà Contadina, in grado di ripercorrere la storia agreste degli antenati fino alle radici.

La seconda tappa è stata nel comune di Sant’Angelo in Grotte; è una piccola e caratteristica frazione del comune di Santa Maria del Molise con poco meno di 200 abitanti. Si trova in cima ad una montagna con un belvedere che dai quasi 1000 metri di altezza offre una bella visuale della pianura sottostante. Passeggiare per le vie del paese è stato gradevole e poco faticoso, visto che le strade principali si sviluppano sul crinale di una montagna. Abbiamo fatto una breve sosta, visitando la grotta e la cripta della chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Al suo interno troviamo un pozzo con una sorgente di acqua benedetta. L’origine di questa chiesa è molto antica; secondo la tradizione, fu frequentata dall’Arcangelo Michele prima che si spostasse in quella più celebre del Gargano. Entrando nella grotta si viene subito catturati dal silenzio e dalla incredibile aura che rende il posto molto suggestivo. Sul pulpito una antica statua di San Michele e il pozzo con la sorgente benedetta. È affissa anche una lapide che ricorda Di Crescenzo Eugenio Rizzi, che ha “retto” la chiesa per ben 33 anni.

L’ultima tappa del primo giorno di cammino è Santa Maria del Molise.  Visitare Santa Maria del Molise è come fare un tuffo nel passato. Si tratta infatti di un borgo di origine medievale, in cui l’acqua veniva usata per il funzionamento di diversi mulini alcuni dei quali convertiti più recentemente in Centrali Idroelettriche. A rendere il tutto più pittoresco è la rigogliosa vegetazione della zona. Il Parco dei Mulini, dove si alternano corsi d’acqua a cascatelle, è una tappa imperdibile per chi visita questo comune ed è il luogo perfetto per godere di un po’ di pace a contatto con la natura incontaminata di cui si è apprezzata la bellezza e la sua originalità al termine di una giornata di cammino, percorsi tra viottoli e viuzze; stanchi ma alla fine contenti per avere assaporato una giornata diversa in uno dei tanti ed incantevoli paesaggi che caratterizzano i nostri piccoli comuni molisani.

La seconda giornata di cammino è cominciata con l’arroccato borgo di San Polo Matese immerso nella splendida luce di una giornata autunnale con il sole. Con oltre 30 camminatori all’attivo, la passeggiata ha preso il via dalla piazza dove siamo stati accolti dalle acute note degli “originali” zampognari di San Polo. Percorrendo, come prima cosa, gli stretti vicoli del borgo antico, abbiamo visitato il Palazzo Rogati con il suo piccolo museo. Usciti dalla passeggiata tra i vicoli ci siamo subito immersi negli splendidi e panoramici itinerari immersi nella natura impegnandoci nella salita che ci ha fatto costeggiare la cima di “Colle Salva Signore” per poi scendere ripidamente, nell’ombra dei fitti boschi, fino a sbucare nella parte più alta di un altro bellissimo borgo, Campochiaro. L’arrivo in paese a metà mattinata ci ha mostrato una piazza animata di tante persone che conferivano al contesto un piacevole senso di comunità. Dopo una breve sosta rigenerante, il cammino ha ripreso i suoi passi in direzione Guardiaregia. A metà strada, in un grade prato verde con cavalli al pascolo, l’organizzazione ci ha accolti con una gustosa degustazione in modalità picnic ricca di prodotti locali incluso dolce, frutta e caffè.

L’ultimo tratto di avvicinamento a Guardiaregia ci ha riservato altre bellezze ambientali legate al periodo autunnale tra cui un attraversamento nel rigoglioso castagneto dentro la località “Defenza delle Castagne”. In uscita dal bosco, subito dopo lo spaventoso “orrido” del canyon del Quirino, appollaiata sopra una alta parete rocciosa, Guardiaregia ci saluta dall’alto invitandoci ad affrontare la breve ma ripida salita per raggiungerla.

Siamo giunti nel borgo di Guardiaregia entrando dall’antica porta di accesso che chiudeva quello che era il piccolo villaggio abbracciato intorno al castello, oggi diruto. Passiamo tra i suoi stretti vicoli e guadagniamo la piazza centrale dove, con un meritato relax, ci scambiamo i contatti e felicemente ci salutiamo commentando le emozioni dell’esperienza.

Un particolare ringraziamento va riconosciuto a:

– Comune di Castelpetroso per averci messo a disposizione una guida;

– Proloco di Sant’Angelo in Grotte e Don Michele per la splendida accoglienza gastronomica;

– San Polo Matese per l’accoglienza con gli zampognari e l’apertura di Palazzo Rogati con il suo museo;

– il sindaco di Guardiaregia che ci ha gentilmente offerto un rinfresco all’arrivo.

L’importanza del cammino è l’obiettivo da raggiungere è quello di dotare la nostra piccola Regione di un’infrastruttura leggera… che consenta di scoprire a passo lento e senza soluzioni di continuità, le tante culture dei nostri piccoli comuni molisani, affinché ciò possa contribuire a contrastare lo spopolamento e a rilanciare l’economia delle aree interne.

Tonino Perrino