LA RIFLESSIONE

QUANDO IL «POTERE» PUÒ DARE SPERANZE DI PACE

Si avvia un piano per la tregua a Gaza. Chissà se al momento dell’uscita del nostro mensile i fatti confermeranno il buon cammino di pace che si prospetta.

Le vicende di quell’area sono sempre labili. Basti pensare a quanto avvenne il 7 ottobre di più di un anno fa, quando proprio in vista di una possibile applicazione degli accordi di Abramo inaugurati dalla prima amministrazione Trump e poco sviluppati dalla successiva di Biden Hamas pensò bene di stroncare i tentativi di ricomposizione animati soprattutto dalla parte sunnita e quindi moderata del mondo arabo scatenando lo scempio poi seguito dall’altrettanto violenta reazione di Netanyahu.

Con una carneficina causata dalle pretese del presidente israeliano di avere ragione definitiva dell’avversario e dalla determinazione cinica con cui Hamas utilizzò senza scrupoli la popolazione palestinese come scudo umano.

Non esistono dubbi, a uno sguardo obiettivo, che l’intervento decisivo in favore della soluzione a cui stiamo assistendo sia da collegare al nuovo insediamento alla Casa Bianca, considerato che per più di un anno nulla aveva potuto il segretario di Stato Anthony Blinken per conto di Biden, mentre come miracolosamente la faccenda si risolve alla vigilia dell’insediamento di Trump.

Se le trattative andranno avanti con successo, altro valore assumeranno le dichiarazioni del vecchio presidente a proposito dell’era di abusi che si prospetta con l’avvento di miliardari potenti nel contesto statunitense e mondiale. Almeno si attenderà con prudenza le mosse in questo come sull’altro scenario ucraino, bilanciandole con le infauste politiche degli ultimi anni all’origine dei conflitti aperti in Medio Oriente e nell’Est europeo.

Per quello che riguarda poi Musk, corrono voci, anche se smentite dopo le rivelazioni del New York Times, che il visionario protagonista del momento abbia favorito la liberazione di Cecilia Sala dopo essere stato interessato in proposito dal compagno della stessa, consapevole dei buoni rapporti con l’ambasciata dell’Iran. Se questo fosse confermato, altro valore si potrebbe attribuire al decantato blitz del nostro presidente del consiglio a Mar-a-Lago. Anche Il Messaggero riferì del resto della manina di Musk nell’operazione.

I due particolari appena ricordati ci portano a guardare con prudenza alle profezie infauste di chi ha appena perso le elezioni negli Stati Uniti e non si dimostra più nobile di chi non accettò la sconfitta nel 2020. Sia detto prescindendo dai tentativi di assassinare il candidato da parte di chi, secondo certi criteri analitici, difende la democrazia.

Non si può escludere che questo quadro idilliaco dei due attuali potenti protagonisti mondiali sia smentito dai prossimi avvenimenti, ma per il momento atteniamoci ai fatti e alle speranze di ricomporre una situazione geopolitica che allo stato attuale preoccupava e minacciava in tutti i sensi noi italiani ed europei dal punto di vista economico e i popoli palestinesi, ebrei, ucraini e russi sotto ogni prospettiva fino alla sopravvivenza.

Non sarà neppure irrilevante richiamare quanto già sostenuto in un precedente intervento analitico, che cioè la vera origine dell’incancrenita realtà palestinese e israeliana fu l’atterraggio di uno Stato estraneo in una terra già occupata per millenni da un popolo, voluto dagli stessi mondi che oggi si dichiarano paladini della giusta politica. E che in quell’altro teatro ancora precario in europa orientale svolsero un ruolo non secondario le manovre dell’amministrazione americana all’interno delle decisioni politiche in Ucraina e le successive pressioni della Nato ai confini della Russia già prima dell’intervento di Putin.

Dunque attendiamo gli sviluppi concreti, ben altrimenti fiduciosi rispetto a chi combatte con le parole. Si ricorderà che queste erano le attese da noi coltivate e immaginate con l’esito delle elezioni americane, essendosi osservata la vana, se non colpevole, condotta precedente di quelli che si dichiaravano gli unici esportatori di democrazia.

Roberto Sacchetti