Eleviamo un grazie vivissimo a Papa Francesco e al Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della congregazione delle cause dei Santi, per averci dato un sigillo di Santità, nel cammino del nostro Molise. Infatti il 18 febbraio Papa Francesco ha promulgato il decreto relativo alla “dichiarazione delle Virtù eroiche del Servo di Dio immacolato Giuseppe di Gesù, al secolo Aldo Brienza, religioso presso l’ordine dei Carmelitani scalzi, nato il 15 agosto del 1922 a Campobasso E Ivi morto il 13 aprile 1989”.
Questo è il decreto emanato nell’ambito della Congregazione delle cause dei Santi. E’ un vero dono, un regalo immenso che Papa Francesco ha fatto a tutto il Molise, una terra che ora profuma ancora più di santità.
Con questo decreto, sentiamo quanto sia stato lungimirante la chiesa locale di Campobasso, quando ha saputo discernere il profumo della Santità nella vita eroica di Fra immacolato. Tutti ricordano l’immenso corteo funebre, alle sue esequie, celebrate il 15 aprile del 1989. E’ stato il primo passo per poter comprendere che veramente questo profumo era diffuso nel cuore di tutti. Quella folla immensa lo voleva Santo, perché lo si sentiva già Santo! Poi, il lavoro assiduo per la raccolta delle testimonianze, portato avanti con solerzia da mons. Armando Dini, con l’aiuto operoso di don Fabio Di Tommaso e la attività editoriale e archivistica del prof. Biscotti, che si concluse il 5 febbraio 2018, quando come nuovo Vescovo ebbi l’onore di portare tutto l’incartamento alla Congregazione delle Cause dei santi, a Roma.
Ricordo ancora la commozione, nel mentre lo consegnavo agli ufficiali di quel Dicastero pontificio, in una seminagione che ora si è fatta già germoglio.
Poi la sua casa fu sempre visitata, al punto che nel 2021 la nostra Diocesi ha deciso di comprarla, intuendo che quel luogo sarebbe stato sempre più valorizzato, perché scrigno di preghiere, di grazie e di benedizioni dal cielo. Non è stato facile l’acquisto, ma ora lo sentiamo realmente provvidenziale.
Quella casa parla della sua vita; quel letto è il sacrario da dove quel giovane, Aldo, colpito a soli 16 anni da una osteomielite deformante degli arti, ha offerto a Dio la sua vita per oltre 50 anni.
Con il decreto di venerabilità, che sarà emanato tra breve, diventerà quella sua casa un piccolo Santuario, perché lì un giovane, un giovane come mille altri giovani del Molise, non solo non ha maledetto la sua malattia, ma ha saputo trasformarla in un apostolato straordinario di preghiera e di offerta. Avremo modo ancora di parlarne, poiché l’evento ha il sapore della benedizione che si estende a lungo.
Il decreto del Papa assume ora tre precisi significati. In primo luogo è il riconoscimento alla famiglia, specie alle sorelle Lucia e Ada, che hanno dato il massimo di attenzione e di premura al loro fratello infermo. Se diventerà Santo, come tutti speriamo, lo sarà anche perché le sorelle e la famiglia tutta l’hanno aiutato a diventare santo. E’ infatti vero che le lacrime asciugate in casa permettono di vedere Dio in un modo più sereno, per sentirlo realmente Padre. Quando invece le lacrime non sono asciugate in fraternità, diventano come macigni, il dolore si fa acido e la sofferenza raggela il nostro cuore.
Il secondo motivo di gratitudine è che questa venerabilità sigilla il cammino sinodale che la nostra diocesi sta vivendo nella sua fase attuativa. Il Liber Sinodalis cita diverse volte la figura di Fra immacolato, come modello per i giovani e per i sacerdoti, nella crescita di tutta la Comunità Cristiana.
Il terzo motivo è la speranza della santità per la figura del Vescovo mons. Secondo Bologna, Martire per la città, che si è offerto vittima, come fra Immacolato, per la salvezza di Campobasso, nel periodo tristissimo dell’occupazione nazista. Era il 13 di ottobre 1943 quando rimase sotto le bombe.
La nostra diocesi desidera ardentemente presentare a Roma il suo cammino di canonizzazione, guardando a lui, come martire, spinti dalle novità espresse recentemente da papa Francesco, quando vede che il vero martire è colui che sa donare la sua vita, per amore, per la salvezza dei fratelli.
Così ha fatto il vescovo Bologna, giovanissimo, morto nei locali del seminario.
La sua morte, infatti, portò la pacificazione, bloccando l’avanzata dei nazisti, con l’ingresso degli Alleati in città.
Questi tre motivi di benedizione noi li vivremo in maniera festosa e solenne l’undici di maggio 2022, quando festeggeremo il Decreto di Venerabilità in modo ufficiale.
La scelta di quella data è dovuta al fatto che, non potendo celebrare nel giorno della sua morte, il 13 aprile, poiché è la settimana santa, trasferiamo la festa alla data della sua consacrazione religiosa, nell’ordine carmelitano.
Sarà per tutta la città, per la diocesi e per tutto il Molise, un evento di benedizione che profumerà di Santità le nostre colline, i Borghi, per dire a tutti che, con la forza dello Spirito Santo, è possibile diventare santi, perché il mondo divenga un Oasi di pace, poiché ci vogliono esistenze che gridino silenziosamente il primato di Dio.
+ padre GianCarlo Bregantini