“La nostra anima magnifica il Signore e il nostro cuore è pieno di gioia in Dio, nostro salvatore perché instancabilmente ci cerca e per noi ha parole di vita e di amore”. Con queste parole di lode è iniziata la celebrazione Eucaristica di ringraziamento e festeggiamento per i primi dieci anni di oratorio vissuti nella parrocchia San Martino Vescovo di Campodipietra e animati dalla Pastorale Giovanile Maranathà- Soffio di Dio.
La Festa dell’Oratorio è stata articolata in più momenti volti a valorizzare ogni aspetto della vita che, vissuta alla luce di Cristo, diventa piena di attività belle, buone e sante. Guidati dal parroco Don Saverio Di Tommaso, i giovani della parrocchia insieme alla propria comunità hanno iniziato la preparazione spirituale con un triduo a San Giovanni Bosco, padre maestro e amico della gioventù.
La giornata più importante è stata domenica 30 gennaio quando, durante la Santa Messa delle 11.00, è stato celebrato il mandato degli educatori e degli animatori della Pastorale Giovanile con la consegna della maglietta, bianca o rossa, simbolo del servizio che i ragazzi scelgono di prestare nella comunità. Il mandato è stato celebrato alla presenza della comunità e dei genitori dei ragazzi poiché – anche se la scelta di entrare nella Pastorale Giovanile Maranathà è una decisione che i ragazzi, dai quattordici ani in su, prendono liberamente – è importante sostenerli affinché come sosteneva Don Bosco, “i giovani non solo siano amanti ma essi stessi conoscano di essere amati”.
Al termine della celebrazione è stata allestita una mostra fotografica per ricordare i dieci anni di Maranathà a partire dal 2011 fino al 2021. Gli animatori hanno deciso di raccontare la loro storia realizzando dieci cartelloni che nella forma riproducessero il nome della Pastorale Giovanile e che, come contenuto, esponessero anno per anno le foto migliori delle attività svolte. Attraverso le foto esposte si è voluto ricordare tutti i bambini, i ragazzi e le famiglie che in questi dieci anni di oratorio sono stati al centro della missione dei giovani animatori. È stato emozionante ritrovarsi nelle foto, vedere come i bambini che ieri partecipavano alle attività oggi sono diventati animatori e constatare come, in questi anni passati al servizio degli altri, l’oratorio sia stato il centro di molte attività parrocchiali. Infatti, una peculiarità della missione oratoriale è stata quella di spendersi in tutti gli ambiti parrocchiali sia in attività proprie come, ad esempio, l’estate ragazzi o l’animazione domenicale, ma anche a sostegno delle attività delle altre pastorali come le iniziative “In gioco per la carità” o le uscite ludico-ricreative organizzate per tutta la comunità.
La Pastorale Giovanile di Campodipietra nasce all’incirca nel 2011 dall’iniziativa delle catechiste che avevano preparato i ragazzi al Sacramento della Cresima. Proprio questo gruppo, numeroso e giovane, nel prepararsi ha svolto varie attività come un recital, un concerto, dei giochi che hanno convinto i ragazzi a restare in Parrocchia. Il gruppo che si era formato per la Cresima era molto vario, visto che erano molti anni che non si amministrava il Sacramento poiché non era presente un parroco stabilmente, e le necessità erano diverse. Tuttavia, all’interno del gruppo, c’erano dei ragazzi più o meno della stessa età che avevano il desiderio di condividere del tempo insieme a prescindere dalla celebrazione del Sacramento. Guidati dalle due catechiste e sostenuti dal nuovo parroco, Don Saverio, si è deciso dunque di dar vita al primo gruppo di Pastorale Giovanile, era febbraio del 2011.
Il gruppo dei giovani che è rimasto ha deciso dunque di darsi un nome che fosse identificativo, un colore e un simbolo. Ogni ragazzo ha portato agli altri una sua idea o proposta e insieme è stato deciso. Per quanto riguarda il nome è stata scelta la proposta fatta da una catechista, Michelle, di utilizzare la parola: “Maranathà” abbinata alla locuzione “Soffio di Dio”.
Poi i ragazzi hanno deciso anche il loro logo (un cuore con la croce e le stelle) che tutt’oggi è utilizzato e il color rosso. Infatti, è il colore dell’amore, sia terreno che spirituale, basti pensare al Sacro Cuore di Gesù, dell’attività, delle emozioni, del sentimento, dell’espansività, della vivacità, del sangue inteso come vita.
Nel corso del tempo l’oratorio ha subito varie modifiche dovute sia al cambio di ragazzi e di adulti ma anche alla necessità di trovare una forma che potesse funzionare nel tempo. Ad oggi la struttura della Pastorale Giovanile segue quelle che sono le indicazioni fornite dai suggerimenti operativi del Liber Sinodalis, ovvero una struttura piramidale dove alla base ci sono bambini e ragazzi, poi gli adolescenti animatori, successivamente il direttivo composto da giovani adulti che sono i corresponsabili insieme al parroco, posto in cima alla struttura. La struttura si rende necessaria per poter vivere l’oratorio come luogo di incontro, condivisione, crescita umana e spirituale, per aiutare i giovani a trovare il filo rosso che li faccia uscire dalla confusione del labirinto per vivere da veri apostoli in parrocchia e in diocesi. Infatti, come si legge al termine del V dono “Vette che conquistano i giovani”, questo modello di oratorio è proposto a tutte le parrocchie con l’obiettivo di assicurare una crescita positiva e propositiva per costruire un’identità diocesana nella Pastorale Giovanile.
La festa dell’oratorio è stata purtroppo condizionata dalla situazione pandemica attuale, ma anche se sono state modificate le circostanze non è cambiato l’essenziale, il senso vero della festa dell’oratorio ovvero la fede dei giovani, credendo sempre nella bellezza di una vita che si spende per amore facendo del servizio lo stile per crescere in oratorio e in famiglia prendendosi cura degli altri.
Luisa Cappelletti