Il Card. Zuppi in visita a Trivento

Mercoledì 18 maggio, presso il Centro Pastorale “Don Antonino Scarano” in Trivento avremo la gioia e l’onore di ospitare Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale di Bologna Matteo Maria Zuppi: nella mattinata parlerà ai sacerdoti della nostra Diocesi, nel corso del ritiro mensile, e nel pomeriggio, alle ore 17.00, ai fedeli laici.

pastedGraphic.png

E’ un maggio per noi che si tinge di pace, abbiamo tutti più che mai tanto desiderio di pace vera e ce ne verrà a parlare il cardinale Zuppi, vero esperto in materia in quanto autentico testimone di un vangelo vissuto e manifestato nelle quotidiane vicissitudini.

Il Cardinale Zuppi è nato a Roma l’11 ottobre 1955; è stato ordinato presbitero per la diocesi di Palestrina il 9 maggio 1981 ed incardinato nella diocesi di Roma il 15 novembre 1988 dal Cardinale Ugo Poletti. Nel 2006 è stato insignito del titolo di Cappellano di Sua Santità; dal 2000 al 2012 è stato Assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio; è stato nominato Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma il 31 gennaio 2012. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 14 aprile dello stesso anno. Il 27 ottobre 2015 è stato nominato da papa Francesco nuovo arcivescovo di Bologna e il 5 ottobre 2019 nella basilica di San Pietro in Vaticano è stato creato cardinale presbitero del titolo di Sant’Egidio in Trastevere da papa Francesco.

Il cardinale ha al suo attivo una lunga e feconda bibliografia dalla quale si evince la sua genuina fedeltà alla dottrina della Chiesa impastata e intessuta sempre di gesti concreti di solidarietà e di condivisione.

“… il poeta Salvatore Quasimodo nella sua poesia Uomo del mio tempo. Quasimodo vede, nella violenza della guerra, ripetersi il gesto di Caino, segno di un istinto di morte sempre presente nell’uomo  in quello primitivo, capace di uccidere con armi sempre più sofisticate e micidiali”.
Il cristiano non può essere pessimista al punto di credere che nell’uomo alberghi sempre una disponibilità di violenza, un brutale istinto di sopraffazione e di morte, ma, sempre rifacendoci agli ultimi versi della poesia di Quasimodo, auguriamoci che le nuove generazioni sappiano dimenticare i loro padri, cioè l’odio e il sangue versato in tante guerre che hanno contraddistinto le gesta delle vecchie generazioni.
Auguriamoci pertanto che, nel futuro, si possa dar vita a una nuova era di pace, di concordia e quindi di benessere per tutta l’umanità, se si sapranno comporre, con la presenza del negoziato, contrasti sempre possibili nella società umana, nella consapevolezza che raggiungere un’intesa, per le parti che contrappongono, significa, comunque sia, godere di benefici incommensurabilmente superiori rispetto ai danni e alle sofferenze conseguibili al precipitare della situazione in un conflitto armato.

Un grazie di cuore al Signor Cardinale che ci onora e ci gratifica con la sua autorevole presenza ed anche un plauso a don Alberto e allo staff della Caritas Diocesana che ci permettono di ascoltare dal vivo un generoso, strenuo ed intrepido difensore della giustizia e della pace evangelica.