Si è conclusa ieri, domenica 02 ottobre, la settimana di evangelizzazione che ha visto coinvolto alcune parrocchie della città di Sulmona. Animata dai seminaristi del nostro Seminario Regionale abruzzese-molisano di Chieti, i giovani hanno raggiunto coetanei e famiglie presso le scuole, le parrocchie, gli oratori e infine le stesse vie della città. Così come i primi evangelizzatori, i seminaristi hanno testimoniato, andando a coppia, la bellezza e la freschezza dell’essere cristiani e di rispondere ad una vocazione. Le scuole, per molti di loro, sono state certamente il terreno più fertile dove ascoltare ma soprattutto dare una parola nuova. Nel raccontarsi così dice Antonio un seminarista della nostra diocesi agli albori del suo cammino di formazione: “il passaggio nelle scuole è stato certamente un segno di forte vicinanza ai giovani che spesso non riusciamo a incontrare nelle nostre realtà parrocchiali. Questo ci ha permesso loro di fare un invito a rivivere i luoghi, le parrocchie e gli oratori sopratutto, della loro infanzia”. La settimana missionaria è stata poi caratterizzata dall’esperienza del metodo alpha. Uno stile di evangelizzazione che permette non tanto di rispondere alle domande dei dubbiosi o curiosi ma a suscitarne di nuove per vivere un cammino di ricerca e conoscenza di Gesù Cristo il Risorto. Tanta la gratitudine della città ai seminaristi missionari e agli educatori del Seminario, così il padre spirituale don Vincenzo Massotti che ieri sera ha guidato la condivisione finale: “quella delle settimane di evangelizzazione nelle città della nostra regione ecclesiale è ormai una tradizione del Seminario Regionale. Nell’essere felice della calorosa accoglienza della città invitiamo, per quanto possibile, le parrocchie e gli operatori pastorali visitare il nostro Seminario sia per continuare a vivere questa familiarità tra noi sia per rendere sempre più vicino il ministero ordinato nee famiglie stesse”. Il vescovo Fusco commentando la settimana così si esprime: “la settimana di evangelizzazione è stata certamente una boccata di ossigeno all’inizio di un nuovo anno pastorale. Tante e belle le iniziative promosse e soprattutto le testimonianze di questi giovani, oggi però tocca a noi, vescovo e presbiterio, operatori pastorali e movimenti ecclesiali, raccogliere questa eredità e continuare a seminare la Parola affinché possa germogliare e crescere nel terreno, che è la nostra stessa chiesa diocesana, molto fertile e voglioso di ricominciare”.