“Semper in Christo vivas, Pater Sancte! Vivi per sempre in Cristo, Padre Santo!”, con queste parole si chiude il rogito per il Pio Transito del Santo Padre Emerito Benedetto XVI, cioè il documento che – secondo la tradizione – è stato redatto per affidare alle future generazioni la memoria della vita e delle opere del defunto Pontefice, poco prima delle sue esequie. Esequie celebrate solennemente il 5 gennaio scorso, in una Piazza San Pietro suggestivamente visitata da una fitta nebbia, che avvolgeva le migliaia di persone accorse per partecipare al rito funebre.
Poco dopo le 9 del mattino, quando clero e fedeli erano già raccolti in Piazza, il feretro di Benedetto XVI è stato traslato dall’interno della Basilica Vaticana, dove era rimasto esposto per l’omaggio dei fedeli, in Piazza: un grande applauso ha accolto la bara di legno, decorata dal suo stemma, sulla quale è stato posto il libro dei Vangeli. Poco dopo è iniziata la Santa Messa esequiale, presieduta dal Santo Padre Francesco e concelebrata dal Collegio Cardinalizio e da numerosi Arcivescovi e Vescovi, oltre che da più di quattromila sacerdoti, tra cui alcuni della nostra Arcidiocesi. Il rito, sobrio e solenne, accompagnato dalla Cappella Musicale Sistina, è stato caratterizzato da una singolare intimità, come se il Papa Emerito fosse unito a ciascuno da un vincolo particolare. Tutti potevano legare un ricordo dolce, un momento felice, una gioia serena a un qualche evento del suo pontificato, a una qualche riga di un suo scritto, a una qualche parola di un suo discorso. Dopo il Vangelo, il Santo Padre Francesco ha offerto ai presenti la sua omelia, sottolineando l’aspetto pastorale del ministero di Benedetto XVI e, in particolare, la “ sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni” (Omelia del Santo Padre Francesco).
Al termine della Celebrazione Eucaristica il Santo Padre ha presieduto i riti con i quali la Chiesa affida al Signore della vita l’anima del defunto e il Cardinale Decano del Collegio Cardinalizio ha incensato e benedetto il feretro, prima che fosse traslato nelle Grotte Vaticane, per essere sepolto nella tomba che fu di San Giovanni Paolo II. Quando i Sediari Pontifici si sono avvicinati alla bara per sollevarla, un grido si è alzato dal settore dei sacerdoti concelebranti, uno dei presbiteri presenti ha rivolto, ad alta voce, il suo ringraziamento a Papa Benedetto: “Grazie!”. Subito, tutti i sacerdoti presenti si sono uniti in un unico applauso per dire il loro affetto e il loro ringraziamento al Santo Padre Benedetto XVI, ricordando la sua amorevole affabilità e la sua paterna attenzione nei loro confronti. Infine la Cappella Sistina ha intonato il Magnificat, inno di ringraziamento e di lode a Dio, esprimendo così la gratitudine della Chiesa tutta al Signore per il dono di un Papa che, con la sua mitezza e la sua gentilezza, è entrato nel cuore di tutti. Semper in Christo vivas, Pater Sancte.
Don Davide Giuseppe Picciano