In chiesa gli altari della Madonna sono ricolmi di fiori, nelle piazze vediamo le sue edicole adornate con tutti i colori della primavera. Prevalgono le rose che sono simbolo della bellezza purissima di Maria mentre le spine rimandano al suo sublime sacrificio ai Piedi della Croce. La imploriamo con il nome di Rosa Mistica. Gradisce le nostre rose floreali, ma vuole che siano accompagnate dalle rose oranti della corona del rosario. È lei stessa che ce l’ha consegnata e continua a raccomandarcela contro i mali che affliggono la nostra umanità, soprattutto il male di tutti i mali che è la guerra. L’icona della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, venerata da milioni di fedeli ogni anno, rappresenta l’identità completa della speciale devozione mariana. In alto troneggia Lei Regina del Cielo e della Terra, sul ginocchio destro porta seduto Gesù Bambino che stringe al suo petto, con l’altra mano si sporge in basso per offrire la Corona del Rosario a Santa Caterina, mentre Gesù compie lo stesso gesto con San Domenico (divulgatore del Santo Rosario dopo una visione della Madonna) e attraverso loro a noi. In basso un libro prospettico pronto per essere aperto. San Domenico e Santa Caterina ricevono la corona inginocchiati con gli occhi estasiati e con le mani aperte per aprire il cuore ai misteri della vita e gloria di Gesù e Maria contenuti nei Vangeli. Il Rosario è una preghiera evangelica e meditativa. Poi i due luminosi archi laterali: Gesù è la luce del mondo (Gv. 8, 19). Perciò illumina la Sua via e fa risplendere la verità che dona vita in pienezza (Gv.14, 6) Maria è colei che indica la via e cammina con noi.
Il mistero non è l’inconoscibile, ma l’infinitamente conoscibile fino alla perfetta conoscenza della visione. Per secoli intere generazioni hanno pregato i misteri della gioia del dolore e della gloria. Giovanni Paolo II li ha integrati con i misteri della luce nella lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae nel 2002. In questo autentico poema mariano, piccolo e articolato trattato, dopo 25 anni di pontificato ribadisce il suo amore per il Santo Rosario (preghiera meravigliosa nella sua semplicità e profondità), che è anche supporto per la liturgia “giacché ben l’introduce e la riecheggia consentendo di viverla con pienezza di partecipazione”.
PREGHIERA PRIORITARIA PER LA PACE E LA FAMIGLIA
Contemplando assiduamente Cristo nella corona delle Ave Maria, Egli Principe della Pace diventa la “nostra pace. La pace di Cristo in noi abbatte ogni muro di separazione e di inimicizia rendendoci filialmente e fraternamente un unico corpo con un medesimo Spirito mediante la Croce. Non più stranieri ma concittadini dei Santi e membri della casa di Dio sopraedificata sul fondamento degli Apostoli e Profeti e sulla pietra Angolare dello stesso Cristo Gesù” (Ef, 14 e ss). Già da Fatima la Madonna, apparendo come Regina del Rosario ai pastorelli, raccomandava di pregare il Santo Rosario per la fine della guerra. Oggi più di ieri, quando sofisticati strumenti bellici possono distruggere non solo noi, ma lo stesso pianeta sul quale viviamo ne abbiamo bisogno. Ce lo raccomanda Papa Francesco per le emergenze infuocate in Europa, in molte parti del mondo e nella stessa terra di Gesù. Padre Pio, quando negli ultimi anni della sua vita gli cadeva la corona dalle mani, a chi l’assisteva diceva: “riprendimi l’arma perché se non sparo io spara quill (il diavolo)”. Riprendiamo in mano questa potente arma anche per la famiglia, per la sua guarigione nella spaventosa crisi epocale che questa cellula primaria e fondamentale della società oggi sta attraversando.
NEL MESE DELLA MAMMA CELESTE LA FESTA DELLA MAMMA
Nella seconda domenica di maggio cade anche La Festa della Mamma. Quale più propizia coincidenza nel mese della Mamma di tutte mamme? Quale opportunità più diretta e feconda per riaffermare il valore del dono della vita e della maternità in quanto tale? La bellezza, la gioia di trasmettere e aver cura della vita e di ringraziare chi ce la trasmette ce la sostiene e la eleva fino all’eternità? Preghiamo il Santo Rosario affinché in questo drammatico inverno che stiamo vivendo, soprattutto in Italia, le donne riscoprano la loro vocazione naturale e facciano rifiorire la vita nascente. Auguri a tutte le mamme, alle suore che negli asili e negli orfanotrofi aiutano a crescere bambini o orfani, a tutte le donne madri che in diversi modi trasmettono sempre vita e una preghiera speciale alle mamme alle quali la guerra ha trappato cruentemente i loro giovani figli.
Rosalba Iacobucci