Fin da piccola, grazie alla forte fede di mia madre, sono stata educata ad amare Maria la Mamma di Gesù. In ogni circostanza, in ogni situazione non poteva mancare la richiesta di aiuto alla Vergine del Monte venerata nel nostro bel santuario francescano, situato proprio sulla parte più alta della nostra città di Campobasso, di cui il popolo va orgoglioso. La figura di Maria non poteva mancare mai nella nostra casa, specie con la dipartita di mio padre verso il cielo, quando mia madre, immersa nel più profondo dolore, non cessava mai di rivolgersi a Lei in quei momenti così particolari. Io ero la più piccola di appena cinque anni, con altre cinque sorelle e mamma incinta di mio fratello, tutto dava l’impressione di un crollo familiare sotto tutti gli aspetti, economici, affettivi, spirituali. Sembravano tempi bui, attraversati da un’immensa tristezza e un’immane sofferenza, ma la speranza, la fede, la preghiera facevano da corona alla nostra numerosa famiglia. Il coraggio e la forza di mia madre accompagnavano il cammino di ognuno di noi contrassegnato dal soccorso della Vergine Maria, invocata, supplicata, pregata incessantemente e quotidianamente, alla cui preghiera il Cielo non poteva rimanere indifferente, perché tutto nella nostra casa dava segni di ripresa e di sollievo.
Frequentavo la classe terza elementare quando un giorno mi capitò sotto il mio sguardo un libretto verde e incuriosita cominciai a sfogliare le pagine, erano piene di immagini raffiguranti i misteri del rosario, ne fui talmente affascinata che in poco tempo imparai a memoria i misteri contenuti. Da allora non ho mai tralasciato la recita di quella preghiera così potente che ha accompagnato la vita di tutti noi. Quante volte nostra madre ci invitava, con insistenza, a porci in ginocchio per pregare il Santo Rosario per chiedere delle grazie speciali, come quando in un periodo particolare della nostra vita un incidente gravissimo aveva colpito qualcuno della nostra famiglia. La costanza, la tenacia con cui ci spingeva a pregare nostra madre nel rivolgerci, in quell’occasione, alla Vergine di Pompei, furono così forti che, con profonda gioia abbiamo poi ottenuto quanto richiesto, tra lacrime e ringraziamenti.
Per la scelta di non poche decisioni da prendere, esami da sostenere, lavori da intraprendere, desideri e sogni da realizzare, pericoli da superare, vocazione da capire e tanto ancora, tutto era posto nelle mani di Maria Santissima, attraverso cui nessuna preghiera è rimasta non ascoltata e nessuna grazia non esaudita. L’invito di mia madre quando si dovevano chiedere delle grazie era sempre accompagnato dalle parole di Gesù nella Preghiera del Padre Nostro a compiere la volontà di Dio.
Fin da ragazza ho avuto la gioia di frequentare non pochi santuari, tra cui Loreto e Lourdes come dama unitalsiana, accompagnando i fratelli in difficoltà in questi luoghi attraversati dalla ‘Bella Signora’. La gioia era sempre intrecciata dal dolore quando si calpestava il suolo di quei luoghi sacri. La brezza del vento, la pioggia, il caldo, il freddo, la stanchezza, niente poteva bloccare i miei passi o quelli di altri familiari nell’andare lì dove la Vergine aveva lasciato la sua impronta e verso cui il cuore ci spingeva.
Tutta la mia giornata, come da sempre, è attraversata dal pensiero rivolto alla Vergine Santissima, nelle faccende domestiche, quando il lavoro mi diventa pesante, a Lei ricorro perché mi venga in aiuto. Così quando la salute si fa precaria chiedo la forza per superare le prove, senz’alcuna pretesa di dover ottenere necessariamente, o quando le richieste di tanti si moltiplicano per i loro svariati problemi.
Ancora adesso in questo bel mese di maggio, così come da ragazza, non esito a recarmi di buon’ora, quando ancora è buio, presso il Santuario della Madonna del Monte, per iniziare la giornata all’ombra delle sue ali, sotto la sua protezione, e svolgere poi tutte le attività con la sua materna benedizione per essere per tutti coloro che incontro uno strumento dell’amore di Dio. Il profumo delle rose, le piccole viole, le margherite del giardino, il garrito delle rondini fanno da cornice nel contemplare la natura che ha il sapore e l’odore di quel Dio che ha creato Maria, il più bel fiore dell’intero universo.
Pina Spicciato o.v.