Dopo 16 anni, precisamente dopo 5866 giorni, nella giornata di ieri, 10 febbraio 2024, monsignor Giancarlo Maria Bregantini, dopo una gestione ininterrotta dell’arcidiocesi di Campobasso-Bojano, con la ordinazione episcopale di monsignor Biagio Colaianni, passa la mano al suo successore, nato a Matera 66 anni fa. Bregantini, 75 anni, dimissionario dalla carica per motivi di età, rimane nel capoluogo regionale, quale amministratore apostolico e arcivescovo emerito dal 6 dicembre 2023. Pastore illuminato, originario del Trentino, ma con alle spalle anni ruggenti in Calabria e Puglia, padre Giancarlo ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nella vigna del Signore, raggiungendo traguardi significativi e importanti che l’hanno condotto alla soglia del cardinalato, nel quale moltissimi molisani, per la verità, avevano convintamente creduto e sperato. In particolare, allorquando il nostro pastore è riuscito a convincere il sommo pontefice a recarsi in visita nella nostra terra, la più piccola delle realtà regionali italiane, abbisognevole di amore e affetto da parte del Vicario di Cisto, il 5 di luglio del 2014.
Ma ancor più qualche mese prima dello stesso anno 2014, allorquando il Papa gli ha affidato le meditazioni sulla Via Crucis al Colosseo. “Ma le mie vie non sono le vostre vie”. E così è stato.
Padre Giancarlo è rimasto al suo posto, amorevolmente protetto dallo spirito santo che gli ha dato ulteriore forza e energia per proseguire il cammino nell’orto affidatogli. È stato un condottiero genuino, autentico, battagliero, mai piegato alle ragioni di convenienza.
È stato un lottatore fiero ed orgoglioso di difendere le cause giuste, in pubblico e privato. Da ricordare le sue prese di posizione in favore della sanità, per la quale non ha mai lesinato i suoi inviti ad adoperarsi nei confronti di tutti, per non lasciare nessuno indietro.
Strenuo difensore della pace, non ha mai perso occasione di bandire la parola guerra. Presenzialista, a volte forse troppo, ha fatto sempre sentire il fiato sul collo di coloro che al bene anteponevano il male. Un pastore accorto, vigile, pronto anche a richiamare sulla retta via le pecorelle in difficoltà.
Con il sinodo diocesano ha gettato le basi per il futuro della chiesa campobassana.
Ci mancheranno le sue perle di saggezza, ci mancheranno i suoi sorrisi, le sue piacevoli battute, i suoi continui inviti all’applauso, segno di gioia e felicità.
Ci mancherà la sua preziosa compagnia in tutti gli eventi, in tutte le manifestazioni, in tutte le iniziative, sociali, civili e religiose, nei quali non ha fatto mai mancare la sua squisita partecipazione.
Resterà tra noi come Vescovo emerito e, per molti versi, l’aspetto ci consola profondamente.
Papa Francesco ha nominato in sua sostituzione il sessantaseienne di Matera, vicario dell’arcidiocesi lucana, don Biagio Colaianni.
Se abbiamo capito qualcosa, un religioso ricco di grazia che sicuramente saprà vestire i panni del buon pastore e guidare con la stessa determinazione del predecessore il gregge affidatogli. Nell’esclusivo interesse dell’amore fraterno.
Michele D’Alessandro