MOLISANI NEL MONDO

L’ANNO DEL TURISMO DELLE RADICI, TANTE INIZIATIVE DI REGIONI E COMUNI

Siamo intervenuti più volte da queste pagine, che IntraVedere ha riservato ai Molisani nel Mondo, per parlare del “2024 Anno del Turismo delle Radici”. Abbiamo illustrato le finalità, gli scopi – e anche le criticità che man mano affioravano – di un progetto lanciato nel 2023, che vuole essere anzitutto un viaggio nel tempo, un ritorno alle radici custodite nel DNA di milioni di italiani e discendenti da progenitori italiani sparsi in ogni parte del mondo.

L’emigrazione italiana è un crogiolo di energie, emozioni ed elementi, che includono senz’altro anche le rimesse dirette e il turismo. Il cordone ombelicale che unisce gli emigrati – anzitutto delle prime generazioni e ora delle nuove migrazioni – all’Italia non si è mai spezzato. Milioni d’italiani hanno alimentato con il ritorno al paese di origine, durante i mesi estivi, il cosiddetto “turismo di ritorno”, un fenomeno che in Europa è tuttora attualissimo, come testimonia il flusso di spostamenti – in auto, in treno e in aereo – che nei mesi estivi convoglia centinaia di migliaia di italiani dai Paesi europei a nord delle Alpi, ed ora anche da quelli mediterranei, alla volta dell’Italia, in particolare verso i Comuni da cui provengono.

 

Dal Turismo di ritorno al Turismo delle radici

All’apparenza può sembrare soltanto una questione di semantica linguistica, ma non è così. Perché mettersi in viaggio per riscoprire le proprie radici si carica di tanti significati: la riscoperta della propria storia familiare e dei luoghi in cui ha preso avvio la parabola migratoria dei propri genitori, nonni o bisnonni. Ed è la condizione propizia per immergersi nella cultura di quei luoghi, scoprirne le potenzialità e la bellezza, viverne la ricchezza delle tradizioni e la storia che anche da lontano ci appartiene e che scandiva la vita quotidiana dei primi migranti.

Il Ministro degli Affari esteri – con a capo la Direzione Generale Italiani all’Estero e Politiche Migratorie (DGIEPM)- ha lavorato con grande vigore ed entusiasmo al progetto “Turismo delle Radici”, in raccordo con le Regioni e con i Comuni che hanno partecipato al bando. Ed ha lanciato in grande stile il progetto Italea “che si rivolge sia a coloro che già conoscono le proprie origini italiane e vogliono organizzare un viaggio per esplorare i luoghi, le tradizioni e la cultura dei propri antenati, sia a chi desidera scoprire la propria discendenza italiana, che potrà avvalersi di una rete di genealogisti esperti pronti a guidare in questo affascinante percorso di ricerca delle proprie radici”. Sul sito della Farnesina è stato dato ampio risalto al “Turismo delle Radici”, anche con la pubblicazione di alcuni video di pregevole bellezza che consentono un approfondimento di grande utilità per gli interessati.

(https://www.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/italiani-all-estero/turismo-delle-radici/)

Il Turismo delle Radici è un’offerta impostata per creare una valenza economica consistente e ad ampio raggio:

  • beni e servizi del terzo settore (alloggi, eno-gastronomia, musei, visite guidate, l’intero comparto alberghiero).
  • La riscoperta della storia familiare e della cultura d’origine degli italiani residenti all’estero e degli italo-discendenti che, vale la pena ricordarlo, hanno una dimensione che sfiora i 90 milioni di persone.
  • In occasione della Prima conferenza degli Italiani nel Mondo del 2000, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, con il supporto dell’Ufficio nazionale cambi, stimò il valore in miliardi di lire prodotto dal Turismo di ritorno che riguardava oltre 6 milioni di viaggiatori diretti in Italia. Nel 2018, secondo le stime dell’ENIT, tale numero era aumentato a 10 milioni di persone (66,6%).
  • Nel 2018 il flusso economico in entrata generato dal Turismo delle Radici è stato pari a circa 4 miliardi di euro (+7,5% rispetto all’anno precedente).

 

Il Molise  e il Turismo delle Radici

La nostra Regione ha ottime possibilità per attivare un circuito virtuoso significativo attorno al progetto “Turismo delle Radici” cointeressando le comunità molisane all’estero: dall’America del Sud a quella del Nord, dall’Australia all’Europa, le presenze dei nostri corregionali sono numerosissime e in alcuni Paesi c’è ancora un tessuto associativo funzionante. Accanto all’argomento principe della riscoperta delle proprie radici e del riappropriarsi della propria storia, vi sono le peculiarità del Molise, dei suoi borghi con panorami straordinari e il connubio mare-monti. Vi è poi una tradizione eno-gastronomica genuina, di primo piano e aggiornata, pur restando fedele alle sue origini; una tradizione che negli ultimi anni ha scalato molte posizioni. E come non citare la ricchezza derivante dalle tantissime manifestazioni a carattere religioso o culturale organizzate sui territori?

In questa edizione vogliano segnalare ai molisani all’estero che ci leggono, ed anche a quelli residenti in altre Regioni italiane, un progetto con lo sguardo lungo concepito in Molise: collegare il “2024 Anno del Turismo delle Radici” con l’evento a carattere mondiale che si estenderà sull’intero prossimo anno: il Giubileo 2025, il venticinquesimo giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica, la cui organizzazione è stata affidata al Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, presieduto da Sua Eccellenza monsignor Rino Fisichella.

Le autorità diocesane del Molise avranno un ruolo importante per promuovere questa offerta turistica, la cui organizzazione è già buon punto. Il progetto “ROMANICAMENTE IN CAMMINO” prevede un tour esperienziale che ha una durata di 4 giorni e tre notti.

 

Romanic@mente in cammino” è un itinerario storico, culturale, religioso, ambientale che ci fa fare un salto nella storia e permette di rivivere i fasti di un tempo, ma nello stesso tempo di apprezzare il grande valore artistico, forse unico in Italia, di un territorio piccolo che contiene tanti scrigni di bellezza.

La visita di chiese, eremi, piccole abbazie, la condivisione con la gente del posto di esperienze, tradizioni, riti, sapori e saperi formano un mix esperienziale che prepara e fa vivere un cammino di fede verso il Giubileo del 2025: silenzio, raccoglimento, coinvolgimento inclusivo nelle piccole comunità dei luoghi dove tutti sono cittadini, nessuno è ospite.

Il programma di viaggio consente ai visitatori di andare alla scoperta delle comunità locali coinvolte in questo percorso lento, immersivo, rigenerante con il procedere lento, a fianco, né davanti e né indietro, con una mano o un braccio in aiuto, con la gentilezza che è anche condivisione di ristori, con l’ascolto empatico quale occasione di una crescita emozionante, con la scoperta culturale che favorisce e arricchisce l’incontro, per diventare anche “il cammino dell’animà”.

L’appuntamento è nella città di Campobasso, il capoluogo di Regione, di antiche origini longobarde, che esisteva già nell’VIII secolo con una propria cinta difensiva, edificata sui resti di un’antica fortificazione sannita. Dalla passeggiata nel centro storico alla visita guidata alla Cattedrale, alla chiese di San Bartolomeo, San Giorgio, Sant’Antonio Abate e San Leonardo.

E naturalmente al Castello Monforte; edificato probabilmente ad opera dei Longobardi, fu ricostruito nel 1456-1463 dal conte Cola di Monforte e appare come una fortificazione quadrangolare con mura merlate e quattro torrioni angolari. Sul lato opposto al Castello si trova la chiesa di Santa Maria Maggiore nota anche come il Santuario di Maria Santissima del Monte.

Dal secondo al quarto giorno il gruppo si muoverà in autobus per raggiungere i borghi di Matrice, Campolieto, Petrella Tifernina, Montagano, Limosano e Sant’Angelo Limosano. Naturalmente “Romanic@mente in cammino” include tutta una serie di servizi e prestazioni: dai pernottamenti alla ristorazione di qualità, alle degustazioni di prodotti della filiera locale.

Si potranno acquisire informazioni dettagliate scrivendo a: MARIO IALENTI pastoraleturismocb@gmail.com 

Franco Narducci, Zurigo