ALLA VIGILIA DEL GIUBILEO NEL SOFFIO DELLO SPIRITO SANTO

I MOVIMENTI ECCLESIALI E LE NUOVE COMUNITÀ: DIFFICOLTÀ E RESPONSABILITÀ

La Chiesa è nata a Pentecoste e il popolo di Dio ha bisogno dello Spirito Santo per non arenarsi e diventare albero senza linfa. Oggi è difficile trasmettere la fede e spesso non diamo una buona testimonianza. San Giovanni P. II nella Tertio Millennio Adveniente scriveva: “Non si può negare che in molti cristiani la vita spirituale attraversi un momento di incertezza che coinvolge non solo la vita morale ma anche la preghiera e la stessa rettitudine teologale della fede. Quanta parte di responsabilità devono riconoscere i figli della Chiesa di fronte alla dilagante irreligiosità, per non avere manifestato il genuino volto di Dio a causa dei difetti della propria vita religiosa, morale e sociale”. Lo stato d’animo di tanti cristiani di oggi non è dissimile a quello degli apostoli nel cenacolo presi dalla paura mentre aspettavano lo Spirito di Verità. Il turbamento, lo scoraggiamento che spesso ci assale, un senso di impotenza di fronte al dilagare dell’iniquità nel mondo spesso ci blocca. Molti addirittura perdono la fede. Ma il nostro Dio è Colui che sa sempre trasformare la storia, in storia di salvezza. Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza!  L’ evento giubilare si celebrerà nel soffio dello Spirito Santo ancora una volta e sarà occasione di riflessione e conversione per tutti. Le associazioni laicali e le nuove Comunità nella Chiesa restano ancora un segno della presenza di Colui che oggi rischia di essere sconosciuto e accantonato dalla maggioranza «…sono un dono, sono la ricchezza della Chiesa» (Papa Francesco ai Movimenti ecclesiali, 5 maggio 2023). I tanti carismi che il Signore ha elargito in tutti questi anni riconducono all’unica missione di annunciare il Vangelo. Il Papa evidenzia l’obiettivo dei movimenti: «essi rinnovano la Chiesa con la loro capacità di dialogo al servizio della missione evangelizzatrice riscoprono ogni giorno, nel loro carisma, nuovi modi per mostrare il fascino e la novità del Vangelo». Questo impegno deve essere ben orientato, «lavorando al servizio dei Vescovi e delle parrocchie per evitare ogni tentazione di ripiegamento su sé stessi. Rimanendo sempre in movimento, rispondendo all’impulso dello Spirito Santo, alle sfide, ai cambiamenti del mondo di oggi. Mantenendosi  nell’armonia della Chiesa, dono dello Spirito Santo». Il Papa ci incoraggia affermando che l’evangelizzazione è un mandato che viene dal Battesimo, che ci fa insieme sacerdoti, nel sacerdozio di Cristo: cioè siamo tutti il popolo sacerdotale. Nel giorno della propria chiamata ognuno di noi ha preso coscienza di questo mandato e ancora oggi molti laici danno la vita al Signore e offrono il loro tempo e denaro a servizio del Regno di Dio, esercitando i carismi ricevuti per il bene degli uomini e per l’edificazione della Chiesa nel mondo.  “Voi membri di associazioni di fedeli, di movimenti ecclesiali internazionali e di altre comunità, avete una vera e propria missione ecclesiale. Con dedizione cercate di vivere e far fruttificare quei carismi che lo Spirito Santo, per il tramite dei fondatori, ha consegnato a tutti i membri delle realtà aggregative, a beneficio della Chiesa e di tanti uomini e donne a cui vi dedicate nell’apostolato. Voi siete un chiaro segno della vitalità della Chiesa: rappresentate una forza missionaria e una presenza di profezia che ci fa ben sperare per il futuro. Avete la responsabilità di costruire il futuro del santo popolo fedele di Dio. Questo non significa uscire dall’oggi che viviamo! Il futuro va preparato imparando ad ascoltare e discernere il tempo presente con onestà e coraggio e con la disponibilità a un costante incontro con il Signore, a una costante conversione personale”.  (Papa Francesco 2021) Nella Mystici Corporis Pio XII affermava: «quei laici che collaborano con la gerarchia ecclesiastica alla dilatazione del regno del divin Redentore, occupano nella società cristiana un posto d’onore, per quanto spesso nascosto, e anche essi, ispirati ed aiutati da Dio, possono ascendere al vertice della più alta santità, la quale, secondo le promesse di Gesù Cristo, non mancherà mai nella Chiesa». Nella prospettiva emersa dal Concilio, dai Sinodi, sottolineata nel Magistero dei Successori di Pietro e in particolare oggi dall’attuale Vescovo di Roma, i laici sono dunque chiamati a svolgere una piena e riconosciuta azione, con coinvolgimento e corresponsabilità: la loro presenza è veramente necessaria perché la Chiesa sia “comunione” e sia missionaria. Allora: «Riprendano forza le vostre mani. Diverrete una benedizione…Ecco ciò che voi dovrete fare: parlate con sincerità ciascuno con il suo prossimo; veraci e sereni siano i giudizi che terrete alle porte delle vostre città. Nessuno trami nel cuore il male contro il proprio fratello. In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con voi». (Zc 8,9-23).

Carmela Venditti