L’ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE EPISCOPALE DI MONS. BIAGIO COLAIANNI

UN ANNO DI GRAZIA E SPERANZA

Il 10 febbraio, l’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano ha celebrato con gioia il primo anniversario della Consacrazione Episcopale di S. E. Mons. Biagio Colaianni.

La solenne Celebrazione Eucaristica, che si è svolta nella Cattedrale della SS.ma Trinità di Campobasso, ha rappresentato un momento di profonda gratitudine e di grande riflessione per tutta la nostra comunità diocesana. Inutile sottolineare come questo primo anno di ministero episcopale sia stato percepito e vissuto in cammino e come un cammino di crescita spirituale, di impegno e di dedizione. Mons. Colaianni ha accompagnato la nostra diocesi nell’impatto con le sfide della vita di ogni giorno con paziente saggezza, cura amorevole e profondo esempio di fede, attraverso il suo prezioso insegnamento e la sua costante vicinanza a tutti noi.

Durante la celebrazione, i presbiteri, i diaconi, i religiosi e le religiose insieme ai fedeli si sono riuniti in preghiera per ringraziare il Signore per il dono della Sua Consacrazione Episcopale e per invocare benedizioni sul nostro Pastore, affinché continui a guidarci e a sostenerci nella fede, nella speranza e nella carità.

L’evento ha rappresentato una preziosa occasione ed esperienza di comunione ecclesiale, corroborate dalla preghiera e dal senso di riconoscenza per l’opera che Mons. Colaianni sta realizzando e soprattutto per le energie che in modo generoso sta spendendo al servizio e per il bene di tutto il gregge a Lui affidato.

Durante tutta la celebrazione si è respirato un clima sincero di familiarità, affetto, gioia, preghiera e di serena speranza. Come popolo di Dio abbiamo pregato perché il suo servizio e la sua guida possano essere sempre illuminati e illuminanti per il nostro cammino personale e comunitario: siamo più che certi che la Grazia di Dio non mancherà di sostenerlo nelle sue fatiche e nel suo ministero.

È stato davvero bello e commuovente cogliere la vicinanza e la partecipazione affettuose e amorevoli dei suoi familiari. La loro presenza è stata un segno tangibile dell’importanza e della significatività della “famiglia” quale forza silenziosa nel sostenere il suo ministero di vescovo. L’intera comunità per questo ha voluto esprimere loro la propria riconoscenza ed affetto.

Dopo la comunione, l’assemblea tutta ha avuto modo di vivere un momento particolarmente emozionante e toccante, durante il quale è stato eseguito il magnifico brano «La Grazia di Dio», composto da Enza Fumi in onore di don Biagio nel giorno della sua ordinazione.

La versione rielaborata dal Maestro Colasurdo, per coro a quattro voci miste, è stata interpretata con grande maestria dalla Corale Polifonica Trinitas (diretta dallo stesso maestro con all’organo il figlio Alessio): tutti i presenti e, in particolare, don Biagio non hanno potuto trattenere l’emozione.

Il suono e la voce si sono fusi dando vita ad un’esecuzione di singolare potenza e di rara bellezza, che ha trovato nell’acustica della nostra Cattedrale un’eco straordinaria e un’amplificazione di tutto rilievo.

Il canto del Te Deum, a chiusura della celebrazione, ha voluto porsi come un atto di lode e di gratitudine al Signore per i doni ricevuti e per il cammino compiuto finora.

Esattamente come nel giorno della sua ordinazione episcopale al Palasassi di Matera, suggellando in modo simbolico l’importanza di questo primo anno del suo ministero episcopale di Arcivescovo nella nostra diocesi.

Che il traguardo di questa prima tappa rappresenti per tutte le nostre comunità cristiane e per l’intera Diocesi solo l’inizio di un cammino fecondo, dove tutti insieme poter crescere nella fede, nel servizio reciproco e nell’amore di Cristo, e consolidare così la nostra comunione attorno alla guida saggia e profetica del nostro Pastore. Buon impegno, buon slancio (e buona prospettiva) a tutti noi!

Padre Gianpaolo Boffelli

 

 

UN ANNO  DI CAMMINO INSIEME don Antonio Arienzale

Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano

Eccellenza Reverendissima,

questo giorno segna il primo anniversario della sua ordinazione episcopale, celebrata con solennità lo scorso anno nel Palasassi di Matera. Un giorno che rimarrà nel cuore di tutti noi, un momento di grazia non solo per la sua persona, ma anche per la nostra Diocesi di Campobasso-Boiano, per la Diocesi di Matera e per l’intera Chiesa.

In questo anno che è trascorso velocemente, la sua presenza in mezzo a noi è stata una benedizione. Da subito ha intrapreso con entusiasmo il cammino  pastorale nella nostra terra, percorrendo le strade molisane, visitando le nostre parrocchie, partecipando alle feste patronali, e soprattutto incontrando la nostra gente. Ha avuto una particolare attenzione per i sacerdoti, specialmente quelli che stanno attraversando momenti di difficoltà. Anche il lavoro all’interno della Curia è proseguito con impegno, accogliendo le persone e rinnovando gli organismi di partecipazione.

Il corso di esercizi spirituali con il clero, svoltosi nella sua terra di origine, è stato un altro momento di arricchimento spirituale e di unione tra il nostro clero. In poco tempo, ci ha fatto sentire la sua vicinanza e la sua dedizione, ed è bello vedere come, ormai, si senta molisano a tutti gli effetti.

Certamente, non sono mancate le difficoltà, ma sappiamo che esse fanno parte del nostro ministero sacerdotale. Eppure, la grazia dello Spirito Santo non è mai mancata nel suo cammino. A nome dei sacerdoti, delle religiose, dei religiosi e di tutta la diocesi, desidero esprimere il nostro profondo ringraziamento per il servizio che sta compiendo come nostro pastore.

Le assicuriamo la nostra preghiera costante, ogni giorno, affinché il suo ministero continui a essere un segno di speranza, di luce e di amore per la nostra comunità.

Le auguriamo di cuore che insieme, sotto la sua guida, possiamo continuare a costruire il Regno di Dio e rendere la nostra Diocesi sempre più luminosa e fedele alla sua missione nel mondo di oggi.

Auguri, eccellenza!

Che il Signore la benedica sempre.

 

«LA GRATITUDINE E LA RESPONSABILITÀ DI ESSERE PASTORE»

Cari fratelli e sorelle,

la gratitudine che sento oggi per il mistero che si è compiuto nella mia vita mi invita al silenzio. Il mio cuore è pieno di riconoscenza, eppure so che con Dio non possiamo fare tutto secondo i nostri criteri. Con Lui dobbiamo lasciarci guidare, dobbiamo permettere che sia Lui a decidere della nostra vita. Questo è il significato profondo che ha accompagnato il mio cammino, anche in questa giornata fatta di momenti diversi: soliti e insoliti. Mi rendo conto di come un anno fa, quando ho ricevuto la chiamata, mi sentivo inadeguato, sorpreso dal mistero di ciò che il Signore stava facendo nella mia vita.

Vi assicuro che quando Dio agisce, non possiamo che restare stupefatti, sorpresi dalla Sua gratuità. Anche se fra tanti più capaci e dotati di me, Dio mi ha chiamato all’improvviso a diventare vescovo. È un dono che non è facile da comprendere, ma attraverso questo, mi rendo conto che Dio agisce nella mia vita, rendendomi responsabile di un popolo che mi è stato affidato.

Voglio rendere grazie per la famiglia, per i confratelli e per tutti voi che mi sostenete con la vostra presenza e vicinanza.

La gratitudine che provo è profonda, non solo per ciò che mi è stato dato, ma per il senso stesso della vita che il Signore ci regala. Come ci ricorda la Scrittura, tutto ciò che riceviamo è dono di Dio, e quindi il nostro ringraziamento deve essere radicale, quotidiano, e pieno di stupore.

Non sono io il protagonista della mia vita, ma è Dio che agisce in me. E questo mi porta a un’altra consapevolezza: la mia responsabilità. Il mio compito non è solo quello di essere vescovo, ma di essere pastore e guida per il popolo di Dio. E lo faccio sotto l’impulso della grazia divina, non in base alle mie capacità o forze. È Lui che mi rende tale, e senza di Lui non sarei nulla. In questa consapevolezza, cerco ogni giorno di fare la volontà di Dio. Non sempre la capisco pienamente, ma mi affido alla Sua guida, sapendo che in tutto questo cammino non sono mai solo. Come pastore, non posso che ripetere a me stesso e a voi: «Sono un uomo, con le mie fragilità, ma sono il vescovo perché Dio me lo ha chiesto, e non dimentico mai che è Lui che mi rende tale.»

Oggi, a distanza di un anno, sento di essere cambiato, ma non in modo assoluto. Sono cambiato perché il Signore mi sta trasformando in ciò che è necessario per questa diocesi e per il popolo di Dio.

Sono consapevole della mia piccolezza, ma so che con il vostro aiuto e con la grazia di Dio posso crescere, imparare e servire.

La Chiesa è una comunità, e come vescovo, so che la mia forza non sta nelle mie qualità, ma nella nostra unità come corpo di Cristo. Mi avete accolto, mi avete sostenuto, e per questo vi ringrazio di cuore. Nonostante le difficoltà e le sfide, insieme possiamo realizzare la volontà di Dio.

Oggi, voglio rinnovare il mio sì a Dio. Non so cosa ci riserva il futuro, ma so che con Lui, insieme, possiamo proseguire il nostro cammino. Siate il gregge che accoglie il pastore, perché insieme possiamo andare lontano, seguendo la volontà di Dio. Grazie ancora a tutti voi. Che il Signore ci benedica e ci dia la forza di proseguire insieme su questa strada, come comunità, come popolo di Dio.

+ S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni

 Sintesi dell’omelia dell’Arcivescovo