BORGHI MOLISANI

FORNELLI E LA MAGIA DEI SUOI TRAMONTI

Ogni volta che visito un paese nuovo i miei viaggi non sono casuali, ma ispirati da un ricordo, un racconto o un’emozione.

L’idea di visitare il borgo di questo mese, mi è venuta mentre guardando delle fotografie scattate durante le vacanze di qualche estate fa, ho trovato una mia foto sotto un cartello con incisa la frase “Infelice è quell’uomo che non ha mai visto tramontare il sole a Fornelli”.

Spinta da questo ricordo torno a visitare una perla della nostra regione, che nel 2016 è giunta alla ribalta nazionale grazie alla trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”, dove si classificò sesta nella finale dei Borghi più belli d’Italia.

Fornelli, Comune di circa 2000 abitanti in provincia di Isernia, sorge a 530 metri di altitudine su una cresta rocciosa, che domina la valle del Volturno. Il suo nome è legato alla presenza sul territorio di fornaci per mattoni e lavorazione di metalli.

Il borgo nasce come importante castrum longobardo fondato dai monaci dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno nella seconda metà del X secolo d.c.

Il centro storico è caratterizzato da una fitta rete di vicoli ed archi che fanno da cornice ad uno splendido panorama.

La cinta muraria risalente al periodo angioino è quasi completamente integra.  Le mura sono caratterizzate da sette torri angolari, quattro porte e un camminamento sul quale si aprono meravigliose piazze panoramiche, tra cui Piazzetta Carlo III (dedicata a Carlo di Borbone che fu ospite a Fornelli nel 1744) e Piazzetta della lettura, oltre la quale si può godere della vista spettacolare sulla catena delle Mainarde.

Il paesaggio che circonda il paese è un mosaico di campi, boschi e colline che, nei secoli, hanno visto passare generazioni di agricoltori, artigiani e pastori.

Quando il sole inizia a calare dietro le colline circostanti, il cielo sopra Fornelli si trasforma in una tavolozza di colori straordinari. Le sfumature di arancione, rosa, rosso e viola si mescolano dolcemente, creando uno spettacolo caleidoscopico.

Il contrasto tra il cielo infuocato e il borgo, con i suoi tetti di tegole rosse e le mura di pietra, rende ogni tramonto unico. Chiunque si trovi a Fornelli al tramonto può ammirare un quadro naturale che sembra uscito da un dipinto.

Il suono delicato del vento che soffia tra le vie strette e il profumo dell’aria fresca fanno da cornice a questo spettacolo visivo, rendendo il momento ancora più speciale.

 

Da vedere

Il Palazzo Baronale situato nella parte più alta del paese che si erge sul colle, insieme alla chiesa di San Michele Arcangelo più volte modificata. Nel 1500 si accresce di un portico e nel 1700 prende le caratteristiche dell’architettura barocca napoletana;

La chiesa di San Pietro Martire, con portale rinascimentale, che custodisce l’imponente statua del Santo patrono, festeggiato il 29 aprile;

La fontana dedicata all’estate, copia di una scultura che il francese M. Moreau presentò all’esposizione Universale di Parigi del 1855.

 

Tradizioni e sapori

Nel periodo estivo le manifestazioni più importanti di Fornelli sono:

le Giornate al borgo che si svolgono il 13 e il 14 agosto: suggestiva rievocazione storica medievale, che culmina con il palio della giostra e l’incendio del castello.

Il pellegrinaggio di San Domenico che inizia nella notte tra il 19 e il 20 agosto dalla chiesa della Madonna delle Grazie ed arriva fino a Villalago in provincia dell’Aquila in Abruzzo.

Il borgo, circondato da uliveti, è famoso per la produzione di un olio fruttato e leggero, che rappresenta un’eccellenza del territorio e per la coltivazione di legumi in via di estinzione, soprattutto lungo il fiume Vandra.

Piatti tipici sono: Sagne e fagioli, fiori di zucchine in pastella fritti, trippa e peperoni, cacio e uova. Dolci tipici. R turcniegl (pasta di pane e patate, fritta e spolverata di zucchero), le cioffe (fiocchi di pasta frolla fritti), i b’scott c’ l’ova fatti soprattutto durante matrimoni e comunioni.

I tramonti su Fornelli sono un regalo della natura che ci invita a fermarci a osservare e vivere il momento.

Il borgo molisano, con la sua storia, la sua cultura e i suoi panorami unici, offre uno spettacolo che unisce il passato e il presente, la bellezza della natura e quella delle tradizioni. Ogni tramonto è un’opera d’arte in continuo mutamento, capace di lasciare un segno indelebile nel cuore di chi lo osserva.

Francesca Valente